martedì, Dicembre 9, 2025
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Il ‘giallo’ sul ruolo di Tony Blair nel piano Trump per Gaza

AGI – Mentre crescono i dubbi sul futuro postbellico di Gaza e sull’attuazione della fase due del piano Trump, si infittisce il giallo sulla posizione che dovrà ricoprire Tony Blair nel ‘Board of Peace‘. Secondo il Financial Times, l’ex primo ministro britannico sarebbe stato escluso dalla lista dei candidati per l’amministrazione provvisoria voluta da Trump nella Striscia, in seguito alle obiezioni di diversi stati arabi e musulmani.

Blair, finora era stata l’unica persona pubblicamente identificata per un potenziale ruolo nel consiglio quando Trump, a fine settembre, aveva svelato il suo piano in 20 punti per porre fine alla guerra tra Israele e Hamas.

E Blair, dal suo canto, aveva definito il piano di Trump come “audace e intelligente”, aggiungendo che sarebbe stato felice di far parte del Board, presieduto dal presidente degli Stati Uniti, considerato anche il fatto che aveva lavorato per più di un anno a un piano per Gaza, utilizzando il suo Tony Blair Institute per formulare le sue idee, e collaborato con Jared Kushner, genero di Trump e inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente, durante il primo mandato del presidente.

Ma a mettere in discussione la sua presenza, sarebbe stato il ruolo dell’ex premier durante l’invasione dell’Iraq guidata dagli Stati Uniti nel 2003, che lo renderebbe incompatibile per tutti i Paesi della regione mediorientale.

L’ufficio di Blair ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni, mentre un funzionario statunitense, al Times of Israel, ha respinto categoricamente l’articolo del Financial Times, definendolo “fuorviante”. Secondo il funzionario, Blair è infatti pronto a far parte di quel comitato, insieme ai principali collaboratori di Trump, Jared Kushner e Steve Witkoff, nonché all’ex inviato delle Nazioni Unite per la pace in Medio Oriente, Nikolay Mladenov.

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