AGI – Il centrodestra è unito, e la sinistra “deve farsene una ragione”. Continuerà “a governare per gli italiani” tirando dritto sulla lotta all’immigrazione clandestina, sulla riforma della giustizia e sugli altri principali impegni presi con gli elettori. Riuniti ad Ancona, in piazza Roma, per sostenere il governatore uscente, Francesco Acquaroli, che punta alla riconferma alla guida delle Marche nelle regionali del 28 e 29 settembre, i leader del centrodestra lo ribadiscono ai circa 8.000 presenti, secondo gli organizzatori, facendo leva sulle battaglie ‘storiche’ della coalizione.
Meloni: sostegno popolare e solidità del governo
Quando Giorgia Meloni sale sul palco ricorda allora che “sono passati 3 anni e più da quando eravamo in questa piazza, e oggi – annota – c’è più gente di allora”. “Non era scontato dopo 3 anni di governo, non era scontato che ci fosse così tanta gente qui. Significa che gli italiani vedono che ce la stiamo mettendo tutta, significa che le aspettative non sono state deluse”.
Longevità del governo e visione comune
“Tra qualche mese – prosegue – questo governo sarà il terzo più longevo della storia della Repubblica e varrà la pena ricordare che sono stati tre governi di centrodestra. La nostra alleanza è solida, basata su una visione comune“.
Critiche al centrosinistra e priorità del governo
“Sono orgogliosa del centrodestra“, continua Meloni aggiungendo che “il centrosinistra è unito solo per mandarmi a casa” come dice, lo cita, Antonio Conte. “Ma che progetto è mandare a casa Meloni? Io non sto assieme agli altri partiti dei centrodestra perché devo impedire alla sinistra di governare, io sto insieme agli altri partiti perché cerco di governare bene questa nazione, per darle un futuro, una speranza, una possibilità“, rivendica la premier.
Il dramma di Gaza e la posizione italiana
Impossibile non parlare del dramma di Gaza: “La reazione di Israele è decisamente sproporzionata, un quadro che non può che peggiorare con l’occupazione di Gaza City, una scelta che l’Italia non può condividere”, puntualizza.
Politiche sull’immigrazione e lotta agli scafisti
E per quanto riguarda la lotta all’immigrazione irregolare, “in Europa è cambiata completamente la politica di governo dei flussi migratori: è finita la stagione in cui subivamo l’immigrazione ed è iniziata la stagione in cui governiamo l’immigrazione. Oggi c’è un messaggio chiaro: in Italia si può entrare solo legalmente e non saranno gli scafisti a decidere chi può entrare a casa nostra. Se qualcuno pensa di impedirci di governare questo fenomeno, di combattere la mafia del mare, si metta l’anima in pace perché non ci riuscirà’. Non c’è burocrate, politica, minoranza di giudici politicizzati – avverte – che vuol sostituirsi al governo che possa impedircelo”.
Riforma della giustizia e dibattito politico
Altro spunto di attualità, questa volta interna, “porteremo a casa la riforma della giustizia prima della fine della legislatura se voi la confermerete col referendum, perché serve”. Prima di chiudere con gli alleati con l’inno nazionale, Meloni si sofferma anche sul tema dell’odio in politica: “C’è un business dell’odio”, dice invitando tutti a “riportare il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile perché non sanno che dire, alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale. Ogni giorno vedo post sui social carichi di accuse e ingiurie a me e al governo, e sono quasi sempre accompagnati dall’invito a comprare qualcosa, un libro, un biglietto per uno spettacolo teatrale”.
Salvini e il tema dell’odio
Anche Matteo Salvini, concludendo il suo intervento, ha voluto toccare il tema dell’odio, in particolare con l’uccisione dell’attivista trumpiano Charlie Kirk. E ha chiuso invitando la folla a osservare un minuto di silenzio.
Nuovo decreto immigrazione e elezioni nelle Marche
“Stiamo lavorando a un altro decreto Immigrazione“, annuncia il vicepremier, ministro delle Infrastrutture e leader della Lega osservando che “siamo diversi dalla sinistra” e che “vinceremo le elezioni nelle Marche non perché è indagato Matteo Ricci, ma perché siamo più bravi e lavoriamo meglio”.
Riforma della giustizia e ruolo dei magistrati
“Domani a mezzogiorno – spiega l’altro vicepremier, il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, – voteremo il passaggio definitivo della riforma della giustizia. È una battaglia storica fatta non per Berlusconi, che ci guarda da lassù, ma per ogni cittadino italiano”. “Un magistrato – ha ribadito Tajani – non può essere un militante di centro, di destra o di sinistra, altrimenti i cittadini perdono fiducia nella giustizia”. Tajani ha anche annunciato che Forza Italia si sta preparando per creare ‘Comitati per il Sì’ in vista del referendum e, rivolgendosi agli alleati: “Chiedo a tutte le forze di centrodestra di organizzare i Comitati per il Sì per dare una risposta chiara” e riformare “finalmente” la giustizia.
Sviluppo delle imprese nelle Marche
“Noi – ha poi sottolineato – vogliamo far sì che le imprese delle Marche possano prosperare e possano creare sempre più posti di lavoro. Questo è l’obiettivo che ci siamo fissati, lavorando sulla Zes unica che rappresenta e rappresenterà una straordinaria opportunità per tutta questa Regione”.
Interventi di altri leader e conclusioni
Prima di Salvini e Tajani, sul palco sono intervenuti anche il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, e il segretario dell’Udc, Antonio De Poli, oltre, ovviamente, ad Acquaroli. “È commovente ritrovarsi uniti e insieme dopo 5 anni di governo del centrodestra” nelle Marche, ha detto Lupi, aggiungendo che “da oltre 30 anni il centrodestra ha una visione unica della politica, sta insieme e non per stare insieme per forza. Nonostante il Covid, le alluvioni, il dramma riguardante la situazione internazionale, sappiamo che se si vuole si può cambiare”, ha aggiunto Lupi. “Nella Regione Marche continueremo a governare per altri 5 anni”, ha concluso. “Le Marche hanno scelto la strada del futuro. Siamo qui per dire con forza: Acquaroli presidente. Cinque anni fa ci avevano lasciato una regione ferma, senza prospettive. E ora è una regione che guarda al futuro. I numeri ci danno ragione, migliaia di opere fatte, non chiacchiere”, ha affermato De Poli. Acquaroli ha esortato tutti ad andare a votare per confermarlo perché “il 28 e 29 settembre abbiamo l’opportunità straordinaria di continuare il lavoro iniziato, di completare le riforme e tornare tra le regioni protagoniste e sviluppate”. La Zes, ha poi evidenziato, “è uno strumento incredibile che ci viene concesso per tornare a essere protagonisti e per far risorgere l’economia e tenere qua i giovani”.