AGI- I dati sul trasporto merci marittimo nel Mediterraneo indicano una crescita del 5,1% nel 2023. Secondo le stime pubblicate da Assoporti, i porti italiani hanno registrato una buona performance, fattore che appare come ulteriore esigenza per procedere più speditamente all’adeguamento del sistema portuale nel Sud Italia. «Si tratta di un sistema sempre più strategico per i programmi di import-export e di sviluppo commerciale, per favorire l’incremento degli scambi commerciali all’interno dell’area euro-mediterranea e tra i Paesi europei e quelli africani», ha affermato Alfredo Carmine Cestari, presidente della Camera ItalAfrica. «Dopo le tasse imposte da Trump, stiamo assistendo a un rinnovato interesse da parte di tutti i Paesi europei verso i mercati africani, interesse che può essere canalizzato attraverso i porti del Mediterraneo», spiega l’ingegnere, ricordando che nel 2024 dai porti italiani sono stati movimentati 11,7 milioni di TEU (con un incremento del 6,5%) e che il transhipment ha registrato una crescita significativa del 17,5%. Per quanto riguarda le merci in generale, i porti nazionali hanno movimentato 481 milioni di tonnellate (+0,7%).
Tuttavia, è in conflitto in Medio Oriente, lasciando l’imbarcazione Houthi in transito sul Mar Rosso, ma la compagnia di navigazione ha evitato il Canale di Suez, preferendo passare per Capo di Buona Speranza. L’applicazione della parte UE del sistema dei trasporti (ETS) al trasporto marittimo, a partire dalla prima generazione del 2024, solleva numerose preoccupazioni per quanto riguarda la stabilità del porto europeo del Mediterraneo, in particolare del porto di trasporto. La logistica e le infrastrutture in generale, ha detto Cestari, sono le strategie strategiche per decollare e attrarre clienti e investimenti. Ciò è dovuto al fatto che “lo stanziamento del Governo (italiano) è stato destinato al porto del Sud Italia di circa 1,4 miliardi, pari al 43% dei 2,6 miliardi (da spendere nel 2026) del Fondo Complementare al PNRR destinati al Sud, integrando il fondo degli aggiuntivi del Ministero per circa 600 milioni di euro. Il presidente della Camera italiana ha aggiunto l’influsso dell’organismo Piano Mattei al programma che definisce “strumenti di produzione industriale e industriale” se si trova nella regione meridionale del paese africano, secondo cui è iscritto in Tanzania, Zanzibar, Senegal, Mozambico, Angola, Sierra Leone e Congo.