sabato, Giugno 7, 2025
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Il caso del monastero di Santa Caterina in Egitto che agita il mondo ortodosso

AGI – Il ‘caso’ del monastero di Santa Caterina in Egitto agita gli animi: il ministro degli Esteri greco Giorgos Gerapetritis è volato al Cairo dopo che un tribunale egiziano ha decretato che il complesso sorge su un terreno statale nella penisola del Sinai, respingendo le rivendicazioni di proprietà dei religiosi sul sito. La sentenza dei giudici ha suscitato preoccupazione tra i patriarcati ortodossi di Atene, Gerusalemme e Istanbul, che temono la possibile confisca del terreno.

 

La sentenza, emessa la scorsa settimana in seguito a una controversia territoriale tra il monastero e il governatorato del Sinai del Sud, ha stabilito che il monastero “ha il diritto di utilizzare” il terreno e i siti religiosi archeologici circostanti, tutti di “proprietà pubblica dello Stato”.

Durante l’incontro al Cairo, il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty ha cercato di rassicurare l’omologo greco, affermando che la sentenza non incide sul sito e che “preserva il prezioso valore spirituale e la posizione religiosa del monastero”.

 

Ai monaci è permesso “di continuare a beneficiare del sito e delle aree religiose e archeologiche della regione”, ha aggiunto il ministero in una nota, sottolineando che, “contrariamente a quanto riportato da fonti errate, la sentenza ha esplicitamente confermato la custodia religiosa, spirituale e monastica del monastero e dei terreni circostanti”.

 

 

Il monastero di Santa Caterina fu fondato nel VI secolo nel luogo biblico del roveto ardente, sulle montagne meridionali della penisola del Sinai, ed è il più antico monastero cristiano abitato ininterrottamente al mondo.

 

Gerapetritis ha affermato di aver discusso la questione con l’omologo egiziano e che i due hanno concordato di collaborare “per proteggere i diritti e lo status legale del monastero” in futuro. Ha aggiunto che sia Il Cairo che Atene desiderano “procedere sulla base delle tradizioni consolidate del monastero e del suo valore duraturo come luogo di culto greco-ortodosso”.

 

L’area del monastero, che comprende un’omonima città e una riserva naturale – popolare meta turistica – è in fase di importante sviluppo nell’ambito di un controverso progetto governativo volto ad aumentare il numero di visitatori. Secondo gli oppositori al progetto, in questo modo è stato danneggiato l’ecosistema della riserva e minacciato sia il monastero che la comunità locale. 

 

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