lunedì, Giugno 9, 2025
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Cina, la guerra dei dazi frena l’export

AGI – Le esportazioni cinesi hanno subito un rallentamento più marcato del previsto a maggio, secondo quanto rivelato dalle statistiche ufficiali, con le spedizioni di merci verso gli Stati Uniti in calo a causa dell’impatto della guerra commerciale di Donald Trump.

Secondo la dogana cinese, le esportazioni sono cresciute solo del 4,8% su base annua il mese scorso. Questo dato è ben al di sotto delle previsioni degli economisti intervistati da Bloomberg, che avevano previsto un aumento del 6,0%.

Pressioni deflazionistiche e consumi in calo

Un altro dato deludente annunciato dalla Cina lunedì: i prezzi al consumo nel Paese sono diminuiti a maggio per il quarto mese consecutivo. Ciò è stato in gran parte dovuto alla debolezza della spesa delle famiglie. Dalla fine della pandemia di Covid, il gigante asiatico sta affrontando pressioni deflazionistiche, dovute in particolare alla crisi del settore immobiliare e all’elevata disoccupazione giovanile.

La Cina sta faticando a rilanciare i consumi, il che minaccia la sua crescita e complica i suoi sforzi per proteggere la propria economia dalla campagna tariffaria del presidente statunitense Donald Trump.

Nuovi colloqui tra Cina e Stati Uniti

Dopo l’incontro a Ginevra del mese scorso, oggi americani e cinesi avvieranno un nuovo round di colloqui a Londra con l’obiettivo di estendere la tregua commerciale e, forse, raggiungere un accordo duraturo sulla riduzione dei dazi doganali che si impongono a vicenda. Questi dazi sembrano già avere un impatto tangibile sul commercio.

Calo delle esportazioni verso gli USA

Le esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti hanno raggiunto un totale di 28,8 miliardi di dollari (25,2 miliardi di euro) a maggio, rispetto ai 33 miliardi di dollari (28,9 miliardi di euro) di aprile, secondo la dogana cinese. Ciò rappresenta un calo del 12,7% su base mensile.

Commercio compensato da altri mercati

Nel frattempo, le esportazioni verso il Vietnam sono leggermente aumentate a maggio, raggiungendo i 17,3 miliardi di dollari. “La guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti ha portato a un forte calo delle esportazioni verso gli Stati Uniti, ma questo calo è stato compensato da un aumento delle esportazioni verso altri Paesi“, ha scritto Zhiwei Zhang, economista di Pinpoint Asset Management, in una nota.

“Le prospettive commerciali rimangono altamente incerte in questa fase” e potrebbero sorgere problemi “con il venir meno dell’effetto anticipazione“, ha osservato Zhang, riferendosi agli acquirenti stranieri che avevano aumentato i loro ordini di prodotti cinesi in previsione di possibili aumenti dei dazi statunitensi.

Importazioni e inflazione in calo

Le importazioni cinesi, nel frattempo, sono diminuite del 3,4% a maggio, riflettendo la debolezza della domanda e le crescenti pressioni commerciali sulla seconda economia mondiale.

D’altra parte, l’indice dei prezzi al consumo (IPC), un indicatore chiave dell’inflazione, è sceso dello 0,1% a maggio su base annua, in linea con il mese precedente, ha annunciato l’Ufficio Nazionale di Statistica (NBS). Gli economisti intervistati da Bloomberg avevano previsto un calo più netto (-0,2%). La Cina rimane quindi in una fase di deflazione.

Sebbene la deflazione implichi un calo dei prezzi dei beni, rappresenta anche una minaccia per l’economia, poiché i consumatori tendono a rimandare gli acquisti, sperando in ulteriori riduzioni. Questa mancanza di domanda può quindi costringere le aziende a ridurre la produzione, congelare le assunzioni o licenziare i lavoratori.

Calo dei prezzi alla produzione

Un ulteriore segnale dei problemi persistenti dell’economia cinese: l’indice dei prezzi alla produzione, ovvero il costo dei beni che escono dalle fabbriche, è sceso del 3,3% su base annua a maggio. Si tratta di un aumento del calo rispetto ad aprile (-2,7%). Il calo dei prezzi alla produzione, come osservato negli ultimi mesi, si traduce in una riduzione dei margini per le aziende.

Delegazioni e prospettive dei negoziati

I colloqui sino-americani previsti oggi a Londra segneranno il secondo negoziato formale tra i due Paesi da quando Donald Trump ha lanciato la sua offensiva commerciale globale. Da parte americana, la delegazione includerà il Segretario al Tesoro Scott Bessent, il Segretario al Commercio Howard Lutnick e il Rappresentante per il Commercio della Casa Bianca Jamieson Greer.

Come a Ginevra, terranno colloqui con il Vice Premier cinese He Lifeng. Questi colloqui fanno seguito a una conversazione telefonica di giovedì tra Donald Trump e il suo omologo cinese Xi Jinping, una conversazione che il presidente degli Stati Uniti ha descritto come “molto positiva”.

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