martedì, Giugno 17, 2025
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Il quinto giorno di attacchi incrociati tra Iran e Israele

AGI – Israele e Iran si sono scambiati attacchi missilistici per il quinto giorno consecutivo, mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha invitato i residenti di Teheran a “evacuare immediatamente” e ha lasciato in anticipo il vertice del G7 in Canada.

Nonostante i crescenti appelli internazionali alla tregua, i due Paesi non mostrano segnali di voler interrompere le ostilità iniziate venerdì, quando Israele ha lanciato una serie di raid aerei contro obiettivi militari e nucleari iraniani.

Nella notte tra lunedì e martedì, entrambi i Paesi hanno attivato i propri sistemi di difesa antimissile, riuscendo a fermare una buona parte delle offensive. Israele ha brevemente invitato la popolazione a mettersi al riparo in seguito ai nuovi lanci, arrivati in risposta a un’ulteriore ondata di attacchi israeliani su Teheran, tra cui uno che ha colpito la sede della TV di Stato e un altro che ha interessato la zona nord-est della capitale, da cui si sono alzate colonne di fumo visibili a distanza.

Nel frattempo, attraverso la propria ambasciata, Pechino ha chiesto ai cittadini cinesi di lasciare immediatamente Israele e di mettere in sicurezza la propria incolumità. Il Pentagono ha annunciato l’invio di “capacità aggiuntive” nella regione, sempre più esposta a tensioni e rischi. La portaerei USS Nimitz, che aveva annullato una sosta prevista in Vietnam, è in navigazione verso il Medio Oriente per rafforzare la presenza militare statunitense. La Casa Bianca ha comunque precisato che le forze armate americane mantengono una posizione “difensiva”.

Le parole di Trump e Netanyahu

Trump, pur affermando che gli Stati Uniti non hanno preso parte agli attacchi iniziali, ha evitato di chiarire se Washington sia pronta a un intervento militare. Tuttavia, sulla sua piattaforma Truth Social, ha scritto un messaggio diretto: “Tutti devono evacuare immediatamente Teheran!”, senza fornire ulteriori dettagli.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato lunedì sera che l’obiettivo della campagna è “eliminare i membri della leadership della sicurezza iraniana, uno dopo l’altro”. Ha poi aggiunto che le operazioni militari stanno “cambiando il volto del Medio Oriente” e che ciò “potrebbe portare a cambiamenti radicali anche all’interno dell’Iran”. Netanyahu ha inoltre sottolineato che le forze aeree israeliane “controllano i cieli sopra l’Iran”.

I numeri e la preoccupazione internazionale

Secondo i dati forniti da Tel Aviv, sono almeno 24 le vittime israeliane finora, con centinaia di feriti. Teheran riferisce invece di almeno 224 morti, tra cui alti ufficiali, scienziati nucleari e civili. Cresce la preoccupazione internazionale

Il mondo guarda con crescente preoccupazione alla regione. Al vertice del G7, in corso nelle Montagne Rocciose canadesi, i leader hanno chiesto una de-escalation, ribadendo però il diritto di Israele a difendersi. In una dichiarazione congiunta, i leader del G7 hanno definito l’Iran “la principale fonte di instabilità e terrorismo nella regione” e hanno sottolineato che “l’Iran non deve mai ottenere un’arma nucleare”. L’appello è anche per una tregua immediata a Gaza.

Il dialogo sul nucleare tra Stati Uniti e Iran è attualmente in una fase di stallo. Negli ultimi mesi le due parti avevano condotto diversi round di colloqui indiretti, ma Teheran ha annunciato la sospensione del negoziato in seguito ai bombardamenti israeliani.

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha dichiarato: “In assenza di una cessazione totale dell’aggressione militare contro di noi, le nostre risposte continueranno”. Secondo Araghchi, “una sola telefonata da Washington può mettere a tacere Netanyahu. Potrebbe essere quella la chiave per tornare alla diplomazia”.

Secondo fonti statunitensi citate dall’AFP, Trump sarebbe intervenuto personalmente per fermare un piano israeliano che prevedeva l’assassinio della Guida Suprema iraniana, l’Ayatollah Ali Khamenei. Interpellato da ABC News, Netanyahu non ha escluso questa possibilità: “Non farà degenerare il conflitto, lo farà finire”, ha dichiarato.

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