AGI – Le forze di centrosinistra, in particolare il Partito Democratico, non mostrano particolare fretta nel definire i candidati alle Regionali 2025. Secondo una fonte dem, se ne parlerà a metà agosto, con l’obiettivo di chiudere l’intero pacchetto di nomi.
I nomi in campo: Decaro, Fico, Ricci, Giani
Tra i nomi più accreditati: Antonio Decaro in Puglia, Roberto Fico in Campania, Matteo Ricci nelle Marche ed Eugenio Giani in Toscana. In Veneto, invece, resta l’incognita: si cerca un candidato dalla società civile o dal mondo dell’imprenditoria locale.
Campania: Fico o Costa?
In Campania, il Movimento 5 Stelle dovrebbe indicare il successore di Vincenzo De Luca. In pole c’è Fico, ma resta in campo anche Sergio Costa. Secondo fonti parlamentari dem, una candidatura di Costa sarebbe più “digeribile” per De Luca rispetto a quella di Fico.
Marche: Ricci già in campagna
La campagna di Matteo Ricci è già partita, con il sostegno della segretaria Elly Schlein. Ricci è stato definito “il cambio di passo che i marchigiani attendono”. Schlein ha ribadito l’unità con M5s e Avs, puntando sulla sanità pubblica come tema centrale contro Francesco Acquaroli.
Veneto: una sfida aperta
Il Veneto resta la regione più difficile per il centrosinistra. Si valuta la candidatura di Giovanni Manildo, ex sindaco di Treviso, sostenuto da una coalizione Pd-Sel-liste civiche.
Toscana: Giani verso la ricandidatura
Eugenio Giani sembra avviato verso la ricandidatura, nonostante qualche tentennamento iniziale. La sua sostituzione potrebbe creare tensioni con l’area centrista, ancora forte in Firenze e in tutta la regione.
Puglia: Decaro inarrestabile
In Puglia, Antonio Decaro è il candidato naturale, forte di oltre 500.000 preferenze alle ultime elezioni. Nonostante i contrasti passati tra Pd e M5s, l’alleanza sembra reggere. Le tensioni del 2024, legate all’inchiesta che ha coinvolto un’assessora regionale, sembrano superate.
Un’alleanza che tiene, nonostante tutto
Il clima tra Pd, M5s e Avs è migliorato. La partecipazione congiunta alla manifestazione del 21 giugno per chiedere lo stop al “genocidio” di Gaza lo dimostra. Elly Schlein, impegnata ad Amsterdam, ha scelto di non partecipare direttamente, lasciando spazio ai singoli esponenti dem per rappresentare il partito.