sabato, Giugno 21, 2025
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A San Pietroburgo il concerto delle polemiche di Al Bano e Iva Zanicchi

AGI – Al Bano e Iva Zanicchi sono stati protagonisti di un concerto ieri sera nella famosa Piazza del Palazzo al centro di San Pietroburgo. I due artisti italiani si sono esibiti nel concerto intitolato ‘Al ritmo dell’estate’, nell’ambito del XXVIII Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo (Spief). L’ingresso al concerto era gratuito e come riportano i media locali, “in migliaia” hanno assistito.

 

 

Al Bano ha eseguito diversi classici, tra cui il suo successo principale, ‘Felicità’, sul palco in un duetto con Iva Zanicchi, non altrettanto nota in Russia tanto che la stampa la ricorda come “partecipante all’Eurovision Song Contest del 1969” che al tempo si chiamava Eurofestival.

Sul palco allestito nella scenografica piazza dove sorge il Palazzo dell’Hermitage si sono esibiti anche cantanti russi come i vincitori di alcuni talent show di successo tra cui Alexandra Vorobyova e Zhenya Trofimov.

Europa Radicale: Al Bano e Zanicchi alla corte del criminale Putin

Non sono mancate le polemiche attorno al viaggio e al concerto di Al Bano e Iva Zanicchi. “Altro che messaggio di pace! La presenza dei nostri due famosi connazionali a San Pietroburgo rappresenta, nei fatti, una scelta di sostegno a un regime criminale e assassino, quello che Vladimir Putin guida da oltre un quarto di secolo – ha sottolineato Igor Boni, coordinatore di Europa Radicale -. Al Bano risponde dicendo “Vado a portare pace con la nostra musica; il mio istinto mi porta a fare questo, chi critica non vuole capire oppure è lontano dalla realtà”. Lontano dalla realtà è chi si inchina alla corte del criminale di guerra e del suo regime fregandosene di centinaia e centinaia di migliaia di morti provocati dall’invasione in Ucraina; fregandosene di crimini efferati, omicidi, stupri, uccisione di civili, distruzione di scuole, chiese, ospedali, ospizi, parchi pubblici, teatri… Ci risparmino i due inqualificabili cantanti italiani spiegazioni e accuse a chi li critica. Sono complici morali di chi sostiene gli aggressori contro gli aggrediti, di chi si volta dall’altra parte di fronte alla più grande tragedia del nostro tempo e alla minaccia che incombe su tutti noi, di chi – in particolare nel nostro Paese – diffonde propaganda russa a piene mani, contro la libertà, contro la democrazia, contro lo stato di diritto, contro l’autodeterminazione e il diritto alla vita. La pace si ottiene difendendo chi combatte nelle trincee ucraine che sono trincee della nostra Europa, non genuflettendosi dinanzi al potere assassino di uno stato fascista e imperialista e ai suoi denari”.

 

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