domenica, Giugno 22, 2025
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Ligabue torna a Campovolo: sono passati 20 anni dalla prima volta

AGI – “Sono passati vent’anni dall’album da cui è scaturito Campovolo.Vent’anni e qualche mese fa, infatti, ho scritto “Nome e Cognome” in un momento personale molto forte, potente. Avevo perso mio padre da poco tempo, avevo perso questo mio cugino che era come un fratello, questo G a cui “Lettera A G” è scritta, mi ero separato dalla moglie, avevo una nuova relazione e avevo avuto una figlia. Tutto questo è diventato “Nome e Cognome” per cui le canzoni sono disseminate di queste esperienze”. Lo ha detto Luciano Ligabue ai giornalisti, in occasione del super concerto “La notte di Certe Notti” live a Campovolo, per i venti anni dal Primo concerto tenuto all’Arena di Reggio Emilia e i 30 dal brano Certe Notti. Un live divenuto una vera e propria festa iniziata già il 20 giugno e conclusa con il grande concerto.

“Chiamai il mio amico attuale ed ex manager Claudio Majoli e gli dissi “questo album lo devo presentare qui perché è molto personale” e lui – ha raccontato ancora- mi disse di aspettare perché sarebbe arrivato con una proposta, e venne con la planimetria di Campovolo, allora gli dissi di nuovo “non è proprio il posto in cui uno pensa una cosa cosi’ intima” e mi disse di fare un concerto qui e poi saremmo arrivati al contesto intimo. Da li’ nasce Campovolo e “Lettera A G” diventa uno dei motivi per celebrare “Nome e Cognome”.

Ligabue ha ricordato che “Campovolo è qualcosa che ci è sfuggito quasi dalle mani all’inizio. Tornando a 20 anni fa, io e Majoli ci eravamo serviti di due agenzie per realizzare un concerto del genere; nessuno avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe venuta cosi’ tanta gente. Man mano vedevamo che la gente era tanta e ci venne suggerito di provare ad avere 4 palchi per raggiungerli tutti, ma non funzionò, anche se l’intenzione era giusta. Ricordo che cosa è successo con “Urlando contro il cielo” in chiusura di quel concerto, ricordo bene i fotogrammi della gente che urlava. Via via che si sono fatti gli altri Campovolo, ogni volta c’era la sensazione che la festa non si esauriva con il concerto, e da qui – ha spiegato- è partita l’idea di questi due giorni di festa. Quando mio fratello ha fondato il fanclub abbiamo notato come la gente si conoscesse facilmente: da li’ sono nate amicizie, relazioni, famiglie”.

 

 

Ancora, ricorda il cantautore, “Non mi sono ispirato a qualcuno: vengo da più di 30 concerti nei teatri dove al centro c’era la musica, e mi sono proiettato in una realtà che non posso non ricordare: è il quinto Campovolo, e per fare in modo che sia almeno all’altezza dei precedenti, sperando addirittura di alzare ancora un pochino l’asticella, abbiamo lavorato sodo tanto tempo e lavorare sodo per me vuol dire confrontarmi con una squadra di cui ho totale fiducia. Nell’ultimo anno si sono aggiunti Jacopo Pesce e Max Brigante, che ci hanno permesso di allargare l’idea di questo concerto. Ad esempio, il concept di Las Vegas viene da loro”. Ligabue, ha 65 anni, “vissuti tutti qui” ha affermato. “Sono legatissimo alle mie radici – ha detto- ma ad esempio mia figlia non lo è visto che vive a Milano, mentre Lenny sotto questo punto di vista mi somiglia molto. Credo che il mio legame con le radici sia finito nel mio lavoro. La visione del mondo di una persona passa attraverso le informazioni che riceve ma il contesto attorno a te ne dà tante altre”.

La festa de “La notte di certe notti”, ha riacceso le luci di Campovolo (RCF Arena di Reggio Emilia) per due giorni di festa in cui l’artista ha celebrati insieme ai fan i 30 anni di “Certe notti”, che nel 1995 ha segnato uno dei momenti piu’ importanti della sua carriera.Alle ore 12 di ieri si sono aperte le porte della Ligastreet per vivere un’esperienza immersiva nel mondo del Liga e solo per la giornata di ieri, l’accesso al boulevard è stato gratuito e consentito anche a chi non possiede il titolo di ingresso per il concerto.Tante le attività previste lungo la Ligastreet che è stata divisa in aree tematiche fra giochi mostre, passando per il merchandising dedicato ed esclusivo, punti ristorazione, cinema,campeggio, area sportiva, spazio a disposizione per momenti di musica live, tribute band, talk e un’area kids. Durante le due giornate è stata inoltre organizzata, una speciale Asta online grazie alla partnership con Charity Star, che ha messo in palio oggetti iconici utilizzati e indossati da Ligabue: chitarra, indumenti, tracolle e tanto altro.Il ricavato dell’iniziativa sarà interamente devoluto a La Collin, realtà locale da sempre impegnata nel sociale. 

Ligabue: “Su Gaza ogni parola è superflua”

 “Su Gaza ogni parola rischia di diventare superflua perché è tale l’orrore e l’indignazione che si rischia sempre di aggiungere qualcosa che perde effetto, però non possiamo assolutamente non ricordare che noi abbiamo bisogno di pensare che ci sia una fine a questo massacro”. Lo ha detto Luciano Ligabue parlando con i giornalisti prima del concerto evento “La notte di Certe notti” per celebrare i venti anni dal primo concerto di Campi oli e i 30 dall’uscita della canzone “Certe notti”.

“Abbiamo quindi deciso di recuperare uno speech di Benigni – ha aggiunto- in cui allo stesso tempo, indignato ma commosso, affronta il tema dei bambini vittime della guerra, e se non lo senti veramente quel dolore non sei un essere umano. Denunceremo il fatto che non c’è solo Gaza: c’è l’Ucraina, c’è il Sudan, ci sono 56 conflitti in corso nel mondo e alla fine di questo ricorderò che ventisei anni fa usciva “Il mio nome è mai più” e il suo messaggiò esattamente quello che continuo a pensare”.

 

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