AGI – “Nessun aereo è partito dall’Italia”. Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato dal TG3, ha chiarito che l’attacco americano all’Iran non ha coinvolto basi italiane. “Non c’è stata nessuna richiesta dagli Stati Uniti e nessun aereo è partito dall’Italia per attaccare l’Iran”, ha dichiarato.
Massima sicurezza per obiettivi Usa e Israele
“L’Iran ha sempre visto Italia non tra i paesi più ostili. Nonostante questo comunque e anche se “non ci sono segnali”, “i rischi ci sono”. Lo ha detto il ministro Tajani ai microfoni del Tg5 spiegando che al momento sono stati messi sotto massima sicurezza dalle forze dell’ordine tutti gli obiettivi americani, israeliani o anche italiani nel Paese “per evitare che ci possano essere attacchi”.
Priorità alla sicurezza dei connazionali
La preoccupazione principale del Ministero degli Esteri è la sicurezza dei cittadini italiani presenti in Iran e Israele. “Ci stiamo preoccupando dei nostri connazionali che sono in Iran e in Israele. Stiamo lavorando per farli uscire”, ha affermato Tajani a margine delle celebrazioni a Gubbio.
Evacuazioni in corso da Israele e Iran
Un aereo è partito da Sharm El Sheikh per riportare in Italia gli italiani evacuati da Gerusalemme e Tel Aviv. Nei prossimi giorni, ha aggiunto il Ministro, “partiranno altre carovane da Teheran”. L’obiettivo è quello di “accompagnare fuori dalle aree più a rischio tutti i nostri connazionali che lo chiedono”.
Riposizionamento delle forze italiane
Un contingente di Carabinieri è stato allontanato dall’Iraq e trasferito in Kuwait. Tajani ha ricordato che ci sono 50.000 italiani residenti nell’area del Medio Oriente, oltre a 2.500 militari italiani, compresi i marinai della missione Aspides, impegnati nella protezione dei mercantili dagli attacchi degli Houthi.
Escalation in Medio Oriente e ruolo dell’Italia
La situazione in Medio Oriente è “preoccupante” e si rischia una “nuova escalation”, ha sottolineato Tajani durante lo speciale del TG2. L’intervento degli Stati Uniti per impedire all’Iran di ottenere l’ordigno nucleare rappresenta un “cambiamento di scenario”.
Impegno diplomatico per la pace
L’Italia è “impegnata in tutte le sedi per la de-escalation” e lavora per la pace in Medio Oriente, ribadendo che “l’Iran non può disporre della bomba nucleare”. Domani, ha confermato Tajani, è previsto un incontro dei ministri dell’Unione Europea con il rappresentante dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) per un approfondimento sulle conseguenze dell’attacco americano ai reattori nucleari iraniani.
Un appello alla pace da Gubbio
Durante le celebrazioni a Gubbio, il Ministro degli Esteri ha ribadito l’importanza della pace, anche di fronte alle difficoltà. “Purtroppo la pace è sempre messa a repentaglio”, ha dichiarato, invitando a “difendere e costruire la pace giorno per giorno”. Le crisi in Ucraina, Medio Oriente e Sudan sono motivo di profonda preoccupazione: “in tante parti del mondo ci sono innocenti che muoiono, e noi dobbiamo far prevalere la voce della diplomazia. Non è sempre facile, ma non bisogna arrendersi”.