martedì, Giugno 24, 2025
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Usa-Iran: 70 anni di relazioni turbolente

AGI – L’operazione Martello di mezzanotte, lanciata due notti fa dagli Stati Uniti per colpire tre centrali nucleari iraniane, ha segnato il culmine di una lunga serie di momenti drammatici nelle pericolose relazioni tra Washington e Teheran. Di seguito, una cronologia delle tappe più importanti nei rapporti tra Iran e Usa dopo la Seconda Guerra Mondiale.

1953: golpe dello scia’ e nazionalizzazione petrolio

1953. Gli Usa, insieme alla Gran Bretagna, sostengono il colpo di Stato dello scia’ Mohammad Reza Pahlavi, dopo la decisione del primo ministro Mohammad Mosaddeq di nazionalizzare la Anglo‑Iranian Oil Company (ora BP).

1957‑1967: energia nucleare civile

1957. Usa e Iran firmano un accordo nucleare civile, nell’ambito del programma “Atomi per la pace” del presidente Dwight D. Eisenhower.

1967. Gli Usa forniscono all’Iran un reattore nucleare e l’uranio necessario per alimentarlo.

1979: rivoluzione islamica e crisi degli ostaggi

1979. Le proteste costringono lo scia’ a fuggire a gennaio. A febbraio l’ayatollah Ruhollah Khomeini torna dall’esilio in Francia e prende la guida del Paese. Dopo che gli Usa accolgono lo scia’ in esilio, il 4 novembre 500 studenti iraniani irrompono nell’ambasciata americana a Teheran e rapiscono 52 americani, trattenuti per 444 giorni.

1980: tentativo fallito di salvataggio e sanzioni

1980. Il 24 aprile gli Usa tentano di liberare gli ostaggi con la forza, ma l’operazione fallisce. Washington interrompe le relazioni diplomatiche con l’Iran e impone sanzioni ed embargo alla vendita di armi.

1980‑1988: guerra Iran‑Iraq e guerre segrete

1980‑1988. Gli Usa appoggiano Saddam Hussein nell’invasione dell’Iran. Il conflitto, in cui l’Iraq usa armi chimiche, provoca circa un milione di morti. Mentre Washington sostiene ufficialmente Baghdad, funzionari dell’amministrazione Reagan vendono armi all’Iran con la mediazione israeliana.

1983‑1984: attacchi in Libano e sponsor del terrorismo

1983. Il 23 ottobre due camion bomba esplodono nella sede della Forza Multinazionale a Beirut: muoiono 241 militari statunitensi.

1984. Gli Usa designano l’Iran stato sponsor del terrorismo. Il 20 settembre Hezbollah, sostenuto dall’Iran, compie un attentato all’ambasciata Usa di Beirut: muoiono 23 persone.

1988: abbattimento Iran Air e risarcimenti

1988. L’8 luglio una nave statunitense viola le acque territoriali iraniane e spara contro un volo civile Iran Air diretto a Dubai. Muoiono tutte le 290 persone a bordo. Gli Stati Uniti dichiarano un errore e, pur senza scuse formali, risarciscono le famiglie con 61,8 milioni di dollari.

1995‑1996: inasprimento delle sanzioni

1995‑1996. Gli Usa intensificano le sanzioni contro l’Iran. Il presidente Bill Clinton vieta alle aziende statunitensi rapporti commerciali e il Congresso approva sanzioni secondarie per enti stranieri che investono nel settore energetico o vendono armi all’Iran.

2002: l’Iran nell’Asse del Male

2002. Dopo l’11 settembre, il presidente George W. Bush include l’Iran nell’“Asse del Male”, insieme a Iraq e Corea del Nord. Osservatori internazionali segnalano uranio altamente arricchito nel Paese.

2013‑2015: trattative e accordo nucleare

2013. Il presidente Barack Obama avvia trattative per un accordo nucleare con l’Iran, insieme a Cina, Russia, Francia, Germania e Regno Unito, con la mediazione UE.

2015. Il 14 luglio viene approvato il Piano d’azione congiunto globale (JCPOA) per limitare le attività nucleari iraniane in cambio di allentamento delle sanzioni. L’Iran si impegna formalmente a non dotarsi di armi nucleari.

2018‑2020: ritiro Usa e escalation

2018. Il presidente Donald Trump si ritira dall’accordo nucleare.

2020. Il 3 gennaio gli Usa uccidono con un attacco missilistico a Baghdad il generale Qassem Soleimani, capo della Forza Quds delle Guardie Rivoluzionarie. L’Iran risponde con attacchi contro obiettivi statunitensi in Iraq.

2025: tentativi di negoziato e nuove tensioni

2025: a marzo l’ex presidente Donald Trump invia una lettera al leader supremo iraniano Ali Khamenei proponendo nuovi negoziati nucleari entro 60 giorni. Khamenei rifiuta, ma iniziano colloqui indiretti con la mediazione dell’Oman. Si tengono cinque round: tre a Muscat e due a Roma. La sesta era prevista per il 15 giugno ma viene annullata dopo l’attacco israeliano all’Iran del 13.

 

 

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