giovedì, Giugno 26, 2025
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Israele-Iran, la tregua regge. Dubbi sull’esito dei raid Usa

AGI – Il fragile cessate il fuoco tra Iran e Israele regge. Due giorni dopo aver annunciato la tregua e dopo aver anticipato l’imminente ripresa dei colloqui con Teheran sul programma nucleare, Donald Trump spera di raggiungere quello che ha definito “un accordo di pace globale”.

Secondo l’inviato speciale di Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, gli Stati Uniti stanno “discutendo con gli iraniani”. “Diversi interlocutori ci stanno contattando e penso che siano pronti”, ha spiegato Witkoff. Il cessate il fuoco sta procedendo “molto bene”, ha detto il Presidente, secondo il quale dopo 12 giorni di conflitto Iran e Israele erano “stanchi, esausti”.

Secondo l’ultimo bilancio ufficiale iraniano, che elenca solo le vittime civili, la campagna militare israeliana ha causato almeno 627 morti e oltre 4.870 feriti. L’Iran ha reagito con attacchi missilistici e con droni, uccidendo 28 persone in Israele. Teheran, che ha ribadito i suoi “legittimi diritti” a sviluppare un programma nucleare civile, si è dichiarata pronta a riprendere i colloqui con Washington per un accordo che regoli il suo programma nucleare in cambio della revoca delle sanzioni.

“Parleremo la prossima settimana con l’Iran, potremmo firmare un accordo, non lo so”, ha annunciato Donald Trump dopo il vertice Nato all’Aia. La guerra ha impedito lo svolgimento di una nuova sessione, prevista per il 15 giugno, dei colloqui iraniano-americani, mediati dall’Oman, che erano stati avviati ad aprile.

Teheran ha ammesso che i suoi impianti nucleari sono stati “significativamente danneggiati” dai bombardamenti israeliani e americani, ma gli esperti hanno sollevato la possibilità che l’Iran si fosse preparato all’attacco evacuando i suoi circa 400 chilogrammi di uranio arricchito al 60%, un livello vicino alla soglia del 90% necessaria per sviluppare una bomba atomica.

Secondo un documento rivelato ieri dalla CNN, gli attacchi hanno sigillato gli ingressi di alcuni impianti senza distruggere gli edifici sotterranei, ritardando il programma iraniano solo di pochi mesi. La Casa Bianca ha confermato l’autenticità del rapporto, ma lo ha definito “completamente errato”. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha assicurato a Fox News che gli Stati Uniti “non hanno alcun segnale che l’uranio altamente arricchito sia stato spostato prima degli attacchi” e ha insistito sul fatto che gli impianti sono ora “sepolti sotto chilometri e chilometri di macerie”.

Le rivelazioni della CNN hanno irritato il presidente degli Stati Uniti, che ha annunciato una conferenza stampa del Segretario alla Difesa Pete Hegseth per le 13 ora italiana di oggi. Lo scopo? “Combattere per la dignità dei nostri grandi piloti americani”, ossia dimostrare che l’esito della missione di quasi 40 ore di volo che ha portato i B2 nei cieli iraniani non è stata vana ne’ vacua. La guerra ha inferto un “duro colpo” al programma nucleare di Teheran, ma è “ancora presto per valutare i risultati dell’operazione”, ha ammesso il portavoce militare israeliano, il Generale di Brigata Effie Defrin.

Stessa osservazione fatta dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica secondo la quale è impossibile in questa fase valutare i danni e ha richiesto l’accesso ai siti. L’agenzia delle Nazioni Unite “ha perso visibilita’ (delle scorte di uranio arricchito) dal momento dell’inizio delle ostilità”, ha spiegato il suo direttore generale, Rafael Grossi. Il ministro della Difesa iraniano Aziz Nasirzadeh, intanto, ha in agenda per oggi una riunione dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) in Cina con gli omologhi russo e cinese. 

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