AGI – Il primo giorno di luglio segna un’altra giornata da bollettino meteo rovente per l’Europa meridionale e occidentale, con temperature record da un lato e alluvioni dall’altro. Dopo un giugno da record alcuni paesi, tra cui Spagna e Portogallo, il vecchio continente è nella morsa del caldo anche a inizio luglio.
Tra le nazioni più colpite c’è la Francia, dove il governo ha tenuto una riunione d’urgenza sulla crisi climatica.
La società che gestisce la Torre Eiffel ha deciso la chiusura della sommità dalle 12 di ieri e anche oggi e domani il monumento resterà chiuso al pubblico per il troppo caldo, con una temperatura di 38-39 gradi nella ‘Ville Lumiere’. Tutti gli indicatori di Meteo France sono di colore arancione e rosso per il 90% del Hexagone. A Parigi è scattato il livello 4 di allerta, noto come ‘Plan canicule’ (caldo estremo), e nei mezzi di trasporto pubblico vengono distribuite 30 mila bottiglie d’acqua.
Nella capitale, “10.000 persone vulnerabili registrate nel database apposito ‘REFLEX’ vengono contattate telefonicamente per chiedere informazioni sul loro stato di salute, valutare le loro esigenze e ricordare loro le misure preventive contro il caldo”, ha spiega il Comune. Tutti i veicoli, tranne quelli meno inquinanti, sono stati banditi dalla regione dell’Ile-de-France, che include Parigi, dalle 4,30 alle 23 a causa degli elevati livelli di inquinamento da ozono. In alcune localita’ rimarranno in vigore anche i limiti di velocita’ di 20 chilometri orari.
In totale, oggi 16 dipartimenti sono in allerta rossa per ondata di calore e 68 rimangono in allerta arancione, con temperature che potrebbero localmente superare i 40 gradi. A partire da giovedì, una perturbazione temporalesca interesserà gran parte del territorio, ponendo fine all’ondata di calore in molte regioni. Mentre la costa mediterranea non sarà interessata, con temperature che raggiungeranno i 35 gradi a Montpellier, diverse città potrebbero perdere fino a 10 gradi in poche ore.
Dati record arrivano anche dalla Spagna e dal Portogallo, che hanno registrato il mese di giugno più caldo di sempre. Il Portogallo ha confermato un picco di temperatura a giugno, con 46,6 gradi raggiunti domenica scorsa a Mora, circa 100 chilometri a est della capitale Lisbona, secondo i dati diffusi dall’agenzia meteorologica nazionale. Il record precedente risaliva al 2017 ed era stato stabilito ad Alcacer do Sal (sud-ovest), ha dichiarato l’Istituto portoghese del mare e dell’atmosfera (Ipma), aggiungendo che il 37% delle due stazioni meteorologiche ha registrato temperature superiori a 40 gradi domenica.
Stessa situazione in Spagna, dove l’agenzia meteorologica Aemet ha riferito che giugno 2025 è stato appena confermato come il giugno più caldo di sempre, con una temperatura media di 23,6 gradi, di 0,8 gradi in più rispetto al precedente record del 2017. “Giugno 2025 ha infranto i record: è stato estremamente caldo”, ha dichiarato Aemet su X, osservando che la temperatura media di questo giugno è stata “di ben 3,5 gradi superiore alla media” dei mesi di giugno dal 1991 al 2020. Inoltre, la media di 23,6 gradi dello scorso giugno è stato “superiore” alla temperatura media normale di luglio e agosto (rispettivamente 23,1 e 23 gradi), ha aggiunto Aemet, sottolineando che “è la prima volta che accade”.
Non è risparmiata dal caldo torrido nemmeno l’Europa del Nord. Secondo le previsioni meteo, le temperature a Bruxelles potrebbero raggiungere i 38 gradi oggi, facendo scattare l’allerta meteo arancione. L‘iconico monumento Atomium, costituito da grandi sfere metalliche che rappresentano gli atomi, rimarrà chiuso dalle 14:30 “a causa del caldo e dei limiti strutturali dell’edificio”. È la prima volta che verrà chiuso dal 2019.
Temperature più torride colpiscono anche le zone meridionali e orientali dell’Inghilterra, con molte aree che supereranno nuovamente i 30 gradi, fino a 36 gradi previste localmente. L’allarme arriva dopo che l’Agenzia per la Sicurezza Sanitaria del Regno Unito (Ukhsa) ha esteso l’allerta sanitaria per il caldo di colore ‘ambra’ per gran parte del Paese fino a domani mattina. Ieri si è registrato l’inizio estate più caldo di sempre a Wimbledon, con 32,9 gradi ai vicini Kew Gardens, e 33,1 a Heathrow.
Un po’ di tregua, invece per la Grecia, grazie ai venti da nord-ovest che hanno portato un meritato sollievo ad Atene, dopo aver sfiorato i 40 gradi lo scorso fine settimana. Le autorità greche sono state costrette ad aprire strutture con aria condizionata per anziani e persone vulnerabili a causa dell’aumento della colonnina di mercurio nel fine settimana. È stato inoltre vietato alle persone di lavorare all’aperto. I funzionari della protezione civile affermano che la loro più grande paura sono gli incendi boschivi e i vigili del fuoco sono stati messi in stato di allerta.
In Turchia invece, proseguono anche oggi gli incendi in diverse province. Giunti al secondo giorno a Hatay, al terzo a Smirne e al quarto a Manisa, i roghi hanno causato l’evacuazione di numerosi quartieri. Secondo l’autorita’ locale per la gestione delle emergenze Afad, sono state evacuate più di 50.000 persone da cinque regioni, di cui oltre 42.000 a Izmir. Centinaia di veicoli, scrive il sito di informazione locale T24, e migliaia di persone stanno intervenendo dalle vie aeree e terrestri nei luoghi dell’emergenza, mentre continuano a operare le squadre di soccorso.
A migliaia di chilometri di distanza, l’Agenzia meteorologica giapponese (Jma) ha riferito che il Paese del Sol Levante ha registrato il mese di giugno piu’ caldo di sempre. “La temperatura media mensile in Giappone a giugno e’ stata la piu’ alta per quel mese da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1898”, ha dichiarato la Jma. In Cina, nella provincia centrale dello Henan, forti piogge hanno invece causato due morti e sei dispersi.
In 13 Regioni limitazioni al lavoro all’aperto
Per l’emergenza caldo di questi giorni 13 regioni che hanno varato provvedimenti per vietare o limitare il lavoro all’aperto nelle ore centrali delle giornate più roventi, dalle 12,30 alle 16,30. Oggi Lombardia e Veneto si sono aggiunte all’Emilia-Romagna, che si era mossa per prima, e ad Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana.
In Lombardia l’ordinanza del governatore Attilio Fontana, in vigore fino al 15 settembre, prevede lo stop ai lavori nelle strade, nei cantieri, nei vivai, nell’agricoltura e nelle cave dalle 12.30 alle 16 dei giorni da bollino rosso in base al monitoraggio quotidiano che viene pubblicato sul sito worklimate di Inail e Cnr.
In Veneto il decreto presidente Luca Zaia raccomanda ai datori di lavoro di limitare o evitare le attività lavorative nelle ore più calde della giornata. Viene, suggerito, inoltre, di prevedere rotazioni del personale per ridurre i tempi di esposizione al caldo, garantire adeguata idratazione e sorveglianza sanitaria, adottare abbigliamento e dispositivi di protezione idonei.
I provvedimenti delle Regioni recepiscono le “Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare” approvate in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. L’individuazione delle fasce orarie più critiche deve basarsi su indici riconosciuti a livello internazionale (WBGT, PHS) e sugli strumenti disponibili sui portali Agenti Fisici e Worklimate. Se il bollino è rosso e indica rischio alto per la salute, nelle ore più calde le attività devono essere fermate.