sabato, Luglio 5, 2025
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Da Tarquinio a Onorato, riparte la corsa al centro

AGI – Dai cattolici pacifisti di Marco Tarquinio e Paolo Ciani ai moderati di ‘Più Uno’ capitanati da Ernesto Ruffini, fino ad arrivare al soggetto, per ora tutto capitolino, dell’assessore alla Cultura Alessandro Onorato. Moderati, liberali e cattolici che guardano al centrosinistra sono in pieno fermento, complice il vuoto che si è creato al centro degli schieramenti politici. Realtà che nascono “dal basso”, come vanno ripetendo i protagonisti, senza regie politiche da parte dei leader.

Rete Civica Solidale, nata per volontà dell’eurodeputato Marco Tarquinio e dal segretario di Demos Paolo Ciani, è stata tenuta a battesimo lunedì alla Camera con l’obiettivo di “colmare lo spazio al centro degli schieramenti politici mettendo insieme laici e cattolici senza rappresentanza”. Un “progetto politico, civico e solidale, di persone, liste e organizzazioni che sono nel centrosinistra ma non appartengono ai partiti rappresentati in Parlamento”.

Le grandi manovre al centro accendono l’entusiasmo di Goffredo Bettini, teorico della “tenda” dei moderati di centrosinistra: “Il campo sarà largo solo se comprenderà anche la ‘tenda’ dei liberali, dei repubblicani, dei democratici di centro, delle reti di impegno civico”, spiega. Lo sguardo rivolto al centrosinistra è un minimo comune denominatore di questi soggetti civici e, al contempo, rappresenta la differenza sostanziale da partiti come Italia Viva e, soprattutto, Azione.

Ed è a quei partiti che sembrano fare concorrenza le realta’ nate nelle ultime settimane. Matteo Renzi ha collocato il suo partito nell’alveo del centrosinistra da circa un anno, dalla Partita de Cuore che ha visto l’abbraccio tra l’ex premier e la segretaria dem, Elly Schlein. Più o meno dal fallimento dell’operazione Terzo Polo con Carlo Calenda.

Il leader di Azione vede come fumo negli occhi l’alleanza con Giuseppe Conte e Avs e si scaglia, in diretta Tv, contro Bettini e l’idea della tenda: “Ne parla a ripetizione per dire, in sostanza, ‘mettiamoci insieme e se non governiamo chi se ne frega’. Mi sono rotto le scatole delle tirate moraleggianti di un’accozzaglia che non ha una cosa in comune”. Una ostilità che non si sposa con la scelta di Schlein di puntare, almeno inizialmente, sullo schema Pd-M5s-Avs. Di certo, però, non c’è la mano della segretaria dem Elly Schlein dietro a questo attivismo civico, assicurano da Rete Civica Solidale.

Fonti del Pd confermano che la leader dem è concentrata sui temi funzionali a fare del Pd un partito dalla più netta identità europeista di sinistra. Da qui le manifestazioni per Gaza e per la Palestina, ma non quelle contro il riarmo che rischiavano di creare una crepa profonda anche con gli alleati del gruppo S&D in Europa. Nessuna regia di Schlein, dunque, ma nemmeno ostilità viene fatto notare da fonti parlamentari Pd. 

“Da anni siamo inchiodati a percentuali di consenso del 20%”, ricorda Bettini: “Anzi, solo grazie al lavoro straordinario di Elly Schlein, siamo passati dal baratro del 16% alla speranza del 23%, il nostro dato nei sondaggi di oggi. Non ho dubbi che la segretaria consideri ogni novita’ che spinge in questa direzione un deciso passo in avanti”. I sondaggi, è il ragionamento che viene fatto anche in ambienti parlamentari Pd, li guarda pure la segretaria, consapevole che, a legge elettorale in corso, il Pd e gli alleati di Avs e M5s non garantiscono la vittoria. C’è bisogno di un soggetto o di una rete. Una ‘tenda’ la definisce Goffredo Bettini, un entusiasta del movimentismo che si registra la centro del centrosinistra: “È la cosa migliore che può accadere al campo Largo”.

Bettini, ma non solo. “Lui e Franceschini sono gli unici a interessarsi di questi temi”, suggerisce una fonte dem. L’ex ministro della Cultura è meno presente sui quotidiani di quanto non sia Bettini, eppure è a lui che in molti guardano quando si parla di costruzione della ‘gamba moderata’ del centrosinistra. Chi non vede di buon occhio questo attivismo sono i riformisti dem a cui i civici di centrosinistra contendono lo stesso spazio moderato, sebbene con parole d’ordine diverse. Non è un caso che nel varare rete Civica Solidale, Tarquinio e Ciani abbiano battuto molto sul tasto delle politiche per la pace e della critica a un piano di riarmo destinato a sacrificare la spesa sociale.

Al contrario, Lorenzo Guerini, Pina Picierno e gli altri esponenti riformisti del Pd fanno del piano di riarmo europeo un tassello fondamentale, anche per evitare un “deragliamento a sinistra” del partito. la levata di scudi contro Bettini e la teoria della ‘tenda’ arrivata proprio da Picierno e dagli altri esponenti riformisti è, da questo punto di vista, paradigmatica. Per il senatore Filippo Sensi, l’obiettivo di chi teorizza la ‘tenda’ come Bettini è quello di spingere i riformisti fuori dal Pd: “Leggo dotte teorizzazioni sulla necessità di una ‘tenda’ dove raccogliere liberali, moderati. Ovviamente, fuori dal Pd”, scriveva pochi giorni fa Sensi sui social. A sentire una fonte della sinistra dem, tuttavia, uno dei fattori che spingono alla nascita di formazioni moderate di centro è proprio la “debolezza dei riformisti”.

Ormai lontani dalla leadership di Stefano Bonaccini, esponente attorno al quale si è organizzata l’area di Energia Popolare, ma senza aver trovato un altro esponente a cui affidare il ruolo di “opposizione interna” alla segretaria. Un vacuum che ha consentito a Schlein di andare avanti, praticamente indisturbata, nel lavoro di “restituire una identita’ chiara al Pd”, come disse durante la sua prima relazione da segretaria alla direzione nazionale, ormai due anni fa

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