sabato, Luglio 5, 2025
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In Germania con l’obbligo leva è più difficile reperire lavoratori

AGI – La leva obbligatoria aggraverebbe la carenza di manodopera in Germania: l’esercito deve espandersi di circa 80.000 unità nel prossimo decennio per rispettare gli impegni nei confronti della Nato e ciò preoccupa le imprese tedesche.

Le preoccupazioni delle imprese

I loro rappresentanti hanno dichiarato al Financial Times che reclutare nuovi soldati metterebbe ulteriormente sotto pressione le aziende che cercano di assumere lavoratori qualificati in un mercato del lavoro già difficile. “La situazione della sicurezza è drammatica”, ha affermato Steffen Kampeter, direttore della BDA, la più grande associazione di datori di lavoro del Paese, aggiungendo di accogliere con favore gli sforzi volti a rafforzare le forze armate. Tuttavia, ha avvertito che l’esercito entrerebbe in competizione con la domanda di personale civile.

Il piano del ministro della Difesa

“Abbiamo bisogno di più soldati attivi – ha spiegato – e dobbiamo ampliare il sistema dei riservisti. Ma solo un’economia forte può renderlo possibile”. Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius intende introdurre un modello di coscrizione volontaria che inizialmente vedrebbe circa 5.000 diciottenni arruolati nell’esercito ogni anno. Tuttavia, ha anche riconosciuto che un tale sistema difficilmente riuscirebbe a colmare le grandi lacune dell’esercito, proponendo come opzione di ripiego il ritorno alla coscrizione obbligatoria.

Il contesto storico e occupazionale

Fino al 2011, i giovani erano obbligati a prestare servizio militare o a svolgere un servizio civile alternativo. Sebbene l’occupazione abbia raggiunto livelli record, secondo i dati dell’Ocse la Germania ha l’orario di lavoro medio più breve tra tutte le economie ricche. Ma ora il cancelliere Merz spera di riuscire ad aumentarlo per colmare la grave carenza di competenze in settori quali la sanità, l’istruzione e l’industria metalmeccanica.

Costi e sostenibilità del modello

L’Istituto Ifo ha rilevato che un modello volontario ben retribuito, in grado di convincere il 5% dei diciottenni tedeschi (circa 39.000 persone) ad arruolarsi, costerebbe al governo 1,5 miliardi di euro all’anno in salari. La ricerca, commissionata dal ministero delle Finanze tedesco, ha avvertito che un modello obbligatorio comporterebbe costi economici elevati per il Paese, oltre a pesare sui singoli individui e sulle loro prospettive finanziarie, ritardando l’ingresso nel mondo dello studio o del lavoro.

Le opinioni degli esperti

Carlo Masala, professore di politica internazionale all’Università della Bundeswehr di Monaco, ha affermato al FT che le preoccupazioni sull’impatto economico di un ritorno a una qualche forma di coscrizione sono invece “esagerate”. Anche con un modello obbligatorio, ha affermato, si aspetta che ogni anno vengano chiamati alle armi non più di 25.000 giovani, molto meno dei 200.000 coscritti della Germania occidentale al culmine della guerra fredda. “La mia sensazione generale è che la comunità imprenditoriale tedesca abbia capito che deve essere coinvolta in modo positivo nella questione della difesa“, ha affermato Masala. “Alla fine dei conti, devono accettarlo”.

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