lunedì, Luglio 7, 2025
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Perchè alcuni adolescenti sono più inclini all’ansia e alla depressione

AGI – La combinazione di solitudine e scarsa resilienza durante l’adolescenza aumenti significativamente il rischio di sviluppare ansia e depressione nella giovane età adulta. Lo rivela uno studio condotto da Nayan Deepak Parlikar, dottoranda presso il Dipartimento di Salute Pubblica e Infermieristica dell’Università Norvegese di Scienza e TecnologiaNTNU, pubblicato sulla rivista Social Psychiatry and Psychiatric Epidemiology.

Risultati della ricerca

La ricerca ha analizzato gruppi di adolescenti differenziati in base ai livelli di solitudine e resilienza, mostrando che chi presenta sia un alto livello di solitudine sia una bassa capacità di resilienza emotiva è particolarmente vulnerabile a disturbi d’ansia e depressione. La resilienza, intesa come la capacità di affrontare stress e avversità, gioca un ruolo cruciale nel modulare l’impatto della solitudine sul benessere mentale.

Prevenzione e interventi

Questi risultati sottolineano l’importanza di interventi preventivi mirati, come lo screening precoce nelle scuole e nei servizi sanitari per identificare i giovani a rischio. Programmi educativi volti a sviluppare competenze sociali e rafforzare la resilienza potrebbero ridurre significativamente l’incidenza di disturbi mentali in questa fascia d’età.

Approcci terapeutici

Gli autori raccomandano inoltre di adattare approcci terapeutici, come la terapia cognitivo-comportamentaleCBT, per affrontare simultaneamente solitudine e scarsa resilienza negli adolescenti, e suggeriscono che la terapia di gruppo e il coinvolgimento familiare possano contribuire a consolidare le relazioni sociali e migliorare la capacità di resilienza.

Ruolo delle istituzioni

Infine, la collaborazione tra scuolecomunità e servizi sanitari è fondamentale per creare ambienti inclusivi e sicuri, capaci di prevenire la solitudine e promuovere un senso di appartenenza, fattori essenziali per la salute mentale e la qualità della vita dei giovani.

Conclusioni

Secondo la professoressa Unni Karin Moksnes, supervisore dello studio presso la NTNU, investire nella salute mentale dei bambini e degli adolescenti rappresenta un beneficio a lungo termine sia per gli individui che per la società, contribuendo a ridurre l’abbandono scolastico, aumentare la partecipazione al lavoro e diminuire l’incidenza di malattie mentali.

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