AGI – Attacchi russi con droni e artiglieria hanno colpito diverse regioni ucraine nella notte tra domenica e lunedì, causando almeno quattro morti e 36 feriti, secondo quanto riferito dalle autorità locali. Nel dettaglio, si registrano due morti e due feriti nella regione di Sumy, un morto e due feriti in quella di Kherson, un morto a Odessa, 27 feriti nella regione di Kharkiv e cinque feriti a Dnipropetrovsk, secondo quanto riferito dai governatori e dai sindaci delle aree coinvolte. A Kiev, i droni russi hanno colpito diversi edifici, causando danni materiali ma senza provocare vittime, ha fatto sapere su Telegram il sindaco della capitale, Vitali Klitschko.
Venerdì scorso, l’esercito russo aveva lanciato oltre 530 droni esplosivi e una decina di missili contro varie località ucraine, inclusa Kiev, provocando almeno due vittime. Secondo le autorità ucraine, si è trattato dell’attacco con droni più massiccio dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio 2022.
Da parte russa, il ministero della Difesa ha dichiarato di aver intercettato 91 droni ucraini, sempre nella notte tra domenica e lunedì, tra cui 20 nella regione di Belgorod, 14 in quella di Kursk e 8 nella regione di Mosca.
Grande scambio di prigionieri: “Centinaia tornati a casa”
Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che centinaia di ucraini – tra cui soldati feriti, civili e dispersi – sono tornati in patria dall’inizio di giugno grazie a otto fasi di un ampio scambio di prigionieri con la Russia.
“Otto fasi di un grande scambio. Dall’inizio di giugno, centinaia dei nostri sono tornati a casa. I nostri giovani, i difensori di Mariupol, quelli che hanno resistito a Donetsk, Zaporizhzhia, Lugansk, Kharkiv, Sumy, Chernihiv e Kiev”, ha scritto Zelensky in un messaggio su Telegram, accompagnato da un video toccante. “Feriti, malati gravi, persone date per disperse in battaglia: la maggior parte erano prigionieri dal 2022”.
Rientrati anche molti civili
Secondo il presidente, tra i rimpatriati non ci sono solo militari, ma anche numerosi civili. “Questo è il risultato degli sforzi di un grande team ucraino. Continueremo a lavorare fino a riportare a casa ognuno dei nostri, senza eccezioni”, ha sottolineato Zelensky.
Secondo l’agenzia Ukrinform, durante l’ultima fase di scambio sono tornati in Ucraina malati gravi, feriti e giovani sotto i 25 anni, il cui stato di prigionia in Russia era stato confermato dalla Croce Rossa Internazionale o da altre fonti umanitarie.
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