AGI – Commemorazione nel pomeriggio a Villa Pamphili a un mese esatto dal tragico ritrovamento nel parco romano dei corpi senza vita di Anastasia e della piccola Andromeda. “Da questa grande fragilità può nascere una grande forza”, ha affermato Maria Grazia Passeri, presidente di Salvamamme, durante il flashmob organizzato dalla sua associazione. “La città sta piangendo insieme, e forse da queste lacrime può rinascere come vera comunità”, ha aggiunto.
A margine dell’evento, promosso con Roma BPA – Mamma Roma e i suoi Figli Migliori, decine di madri e bambini hanno deposto fiori bianchi e margherite ai piedi dell’albero diventato simbolo della tragedia. I messaggi arrivati dal web sono stati letti ad alta voce in cerchio, ognuno da una persona diversa, per evitare ogni forma di protagonismo. Poi, in silenzio, il gesto più semplice e potente: un fiore e un pensiero, come un abbraccio ideale alle due vittime.
Al centro della cerimonia, su un grande telo rosso disteso sul prato, è stato posizionato un passeggino, simbolicamente offerto da una famiglia romana. Sopra, un cartello con i nomi “Anastasia e Andromeda”, a rappresentare ciò che è stato loro negato: una vita, un futuro, una passeggiata insieme. Circa cento persone hanno preso parte all’iniziativa.
“Solo una città intera può salvare una donna”
“Le mamme del Salvamamme, spesso loro stesse molto fragili – ha aggiunto Passeri – mi hanno detto: ‘Facciamo qualcosa’. Ricordiamo questa donna che è stata privata di tutto, anche della possibilità di reagire. Roma è una città difficile, ma se costruiamo comunità possiamo salvarci tutti insieme. Solo una città intera può salvare una donna“, ha concluso visibilmente commossa.
Masini: “Roma ha bisogno di comunità”
Tra i presenti anche Paolo Masini, presidente di Roma BPA, che ha sottolineato l’impatto emotivo e civico della tragedia: “Avvenimenti come quello di Villa Pamphili entrano nel DNA della città. Roma ha bisogno di tornare a sentirsi comunità, non solo di parlare di Giubileo o PNRR. Il fatto che siamo qui oggi, in tanti, dimostra che l’ossatura di questa città esiste. Basta tenerla insieme”.
Profondo e toccante anche il pensiero di Graziella Viviano, madre di Elena Aubry, morta nel 2018 in un incidente stradale: “Ho perso una figlia per motivi diversi, ma appena ho saputo di Anastasia ho pensato a quella madre lontana, in Siberia, che forse credeva che sua figlia stesse vivendo il suo sogno d’amore. E invece ha perso tutto. Se sentiamo un campanello d’allarme, dobbiamo ascoltarlo come se suonasse due volte. Meglio fermare una persona cinque minuti in più che lasciarla andare per sempre”.
D’Amato: “Serve un presidio permanente”
Presente anche Alessio D’Amato, consigliere regionale per Azione ed ex assessore alla Sanità: “Roma ha il maggior numero di parchi pubblici in Europa, ma qui regnano incuria e abbandono. A Villa Pamphili ci sono cancelli sfondati da mesi. Abbiamo presentato una mozione in Campidoglio: servono presidi H24 della Polizia Municipale, videosorveglianza anche con droni, più decoro urbano. Forse si potevano salvare due vite”.
Tomassetti: “Chi vive qui chiede sicurezza”
Sul fronte istituzionale, è intervenuto anche il presidente del Municipio XII, Elio Tomassetti: “La nostra presenza oggi è doverosa. Abbiamo raccolto le segnalazioni di chi vive e lavora a Villa Pamphili. Dal 30 aprile tutte e 13 le entrate vengono aperte e chiuse da Risorse per Roma, ma serve molto di più. Parliamo di un’area di 180 ettari: chiediamo da tempo telecamere, controlli mirati, pattuglie a cavallo. La villa ha già una rete di servizi pubblici attivi, ma serve un presidio strutturato. Solo così possiamo garantire sicurezza e rispetto“.
Alla cerimonia hanno partecipato anche Svetlana Celli (Presidente dell’Assemblea Capitolina), Massimiliano Maselli (Assessore regionale alle Politiche sociali) e i presidenti dei Municipi Gianluca Lanzi (XI) e Sabrina Giuseppetti (XIII). Il momento commemorativo è stato sostenuto dalla Protezione Civile Arvalia, dagli Amici di Villa Pamphili e dalle Associazioni Motociclisti delle Forze dell’Ordine. I volontari di Cuore di Maglia hanno realizzato una copertina speciale per la bambina, posta sul passeggino sopra una bambola che simboleggiava la piccola Andromeda.