AGI – Un mese di lavori, più precisamente 22 giorni effettivi considerando anche i lunedì e i venerdì, separa il Parlamento dalle agognate ferie estive. Si tratta di un vero e proprio rush finale: deputati e senatori dovranno affrontare sei decreti, alcuni dei quali con voto di fiducia, una riforma costituzionale e l’introduzione del nuovo reato di femminicidio con la previsione dell’ergastolo.
Non ci sarà invece spazio, almeno per ora, per l’annosa questione del fine vita. L’approdo in Aula è stato rinviato a settembre: prima, dovrà concludersi il ciclo di audizioni stabilito dalla commissione Giustizia del Senato. Intanto, nel mezzo della maratona parlamentare, sono previste le consuete cerimonie dei Ventagli per i presidenti di Montecitorio e Palazzo Madama. Poi, dal 7 o 8 agosto, chiusura dei lavori e partenza per il mare o la montagna.
Decreti in primo piano
Il primo provvedimento sul tavolo è il decreto Infrastrutture, su cui il governo ha già posto la fiducia alla Camera. Il testo, al centro delle polemiche per la norma poi ritirata sull’aumento dei pedaggi e per l’emendamento che semplificava l’acquisto di armi, attualmente congelato, dovrà poi essere esaminato dal Senato tra il 15 e il 17 luglio, con scadenza fissata per la conversione entro il 20. Il provvedimento non contiene più nemmeno l’articolo che avrebbe alleggerito i criteri antimafia, anch’esso rimosso.
Successivamente, l’Aula del Senato affronterà il decreto Università, il decreto a sostegno dei comparti produttivi e il disegno di legge delega sullo spettacolo. Verso la fine del mese si passerà all’esame del decreto fiscale e di quello sull’economia. Nei primi giorni di agosto sarà la volta del decreto per l’organizzazione dei grandi eventi sportivi e della delega al governo per la riforma fiscale. In calendario ci sono anche altri due provvedimenti collegati alla manovra: il disegno di legge per la semplificazione delle attività economiche e la delega per la revisione del codice dei beni culturali e del paesaggio.
Anche alla Camera il calendario è serrato. Dopo il via libera al decreto Infrastrutture, Montecitorio si occuperà della delega fiscale, da trasmettere al Senato, mentre dal 18 luglio è atteso in Aula il decreto fiscale, che dovrà essere convertito entro il 16 agosto. Seguiranno, in rapida successione, i provvedimenti su grandi eventi sportivi, università, comparti produttivi e, infine, il decreto Economia, previsto per il 4 agosto.
Fiducie in serie
Oltre alla fiducia già posta sul decreto Infrastrutture, che con ogni probabilità sarà confermata anche al Senato, l’esecutivo dovrebbe ricorrere allo stesso strumento anche per il decreto Economia. Al momento è solo un’ipotesi il voto di fiducia sui decreti fiscale, grandi eventi e comparti produttivi, che include anche le norme relative all’ex Ilva: tutto dipenderà dal ritmo dei lavori parlamentari.
La riforma della giustizia e il reato di femminicidio
Nel frattempo, il Senato è alle prese con la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Il dibattito è stato contingentato e il via libera è atteso entro il 23 luglio, in quella che rappresenta la prima lettura del provvedimento, dopo l’ok già arrivato dalla Camera. Nella settimana del 15 luglio, l’Aula di Palazzo Madama affronterà anche l’introduzione del nuovo reato di femminicidio. Il testo ha già ottenuto l’approvazione unanime, bipartisan, in commissione Giustizia.