AGI – L’ex primo ministro israeliano Ehud Olmert ha criticato aspramente il piano di stabilire una “città umanitaria” a Rafah, dicendo che il complesso sarebbe in realtà un “campo di concentramento”. Olmert ha detto al Guardian che portare con la forza i palestinesi nella città umanitaria costituirebbe una “pulizia etnica”.
Intanto l’inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente Steve Witkoff ha detto ai giornalisti di un incontro con una delegazione del Qatar a margine della Coppa del Mondo per club FIFA nel New Jersey, per discutere del cessate il fuoco di Gaza e dei negoziati sull’accordo sugli ostaggi. Witkoff ai giornalisti ha affermato di essere “fiducioso” sulle possibilità di un accordo.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha promesso al ministro delle Finanze Bezalel Smotrich che, dopo la proposta di cessate il fuoco di 60 giorni con Hamas attualmente in discussione a Doha, Israele riprenderà la sua guerra a Gaza. Lo riferisce Channel 12. “Dopo la pausa, trasferiremo la popolazione della Striscia verso sud e imporremo un assedio al nord di Gaza”, avrebbe detto Netanyahu a Smotrich, che sta cercando garanzie dal premier che la guerra a Gaza riprenderà a pieno regime dopo la fine del cessate il fuoco.
Secondo Channel 12, In un incontro a porte chiuse, Netanyahu ha inquadrato il piano di Israele di separare la popolazione civile di Gaza da Hamas e di tenerla in una striscia di Gaza meridionale come una necessità umanitaria per consentire al conflitto di continuare dopo la tregua temporanea. Smotrich e il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir hanno avvertito che si ritireranno dal governo se verrà raggiunto un accordo che ponga fine alla guerra a Gaza con Hamas ancora al potere. Secondo quanto riferito, entrambi i ministri sono stati convocati per incontrare Netanyahu nei giorni scorsi, come parte degli sforzi in corso per raggiungere un accordo.