lunedì, Luglio 14, 2025
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Sinner re in fuga, Alcaraz insegue e spera nel cemento

AGI – In molti dopo la sconfitta al Roland Garros dello scorso mese, seppure maturata al super tie-break del quinto set dopo cinque ore e mezza di gioco e dopo che Alcaraz aveva annullato ben tre match point, avevano sentenziato: lo spagnolo è superiore a Jannik Sinner anche se l’azzurro è n.1 del mondo. E così anche a Wimbledon, dove Alcaraz ha raggiunto la terza finale di fila dopo aver vinto le ultime due edizioni, in tanti hanno pensato che per Jannik non ci fossero molte speranze. E l’opinione si è in qualche modo cristallizzata dopo il magnifico punto con cui Alcaraz ha conquistato il primo set. E’ finita, è troppo forte. Rassegnamoci. E invece no. Sinner è un fenomeno e il suo gioco è devastante. Sempre. Lo sa Novak Djokovic che in semifinale non riusciva spesso a rimandare la palla dall’altra parte. E lo sa anche Carlos che a un certo punto, come riferisce Adriano Panatta, si è rivolto al suo box dicendo: “Non riesco a tenerlo a fondo campo”.

E così Sinner ha continuato a bombardare Alcaraz con bordate potentissime, tagli chirurgici, colpi millimetrici sulle linee mentre lo spagnolo è leggermente calato (soprattutto nel servizio). Risultato: 4-6 6-4 6-4 6-4 per Sinner, primo italiano a vincere Wimbledon (ma è il primo italiano nel tennis ormai in troppe categorie: primo per numero di slam vinti; primo a trionfare a Wimbledon, agli Australian OIpen – per due volte – e agli Us Open; primo a vincere le Atp Finals; primo a essere n.1 in classifica; primo per numero di tornei Atp e Master 1000 conquistati, ecc.). 

Una vittoria che fuga i dubbi degli scettici: Alcaraz è il giocatore di maggior talento del circuito, Sinner quello più potente e dal gioco più devastante. Ci sono questi due fenomeni, poi il vuoto. Non è un caso che i due stiano dominando ormai da un anno e mezzo in maniera pressochè assoluta il circuito: dagli Australian Open 2024 a Wimbledon 2025 hanno vinto tutti gli slam (4 Sinner e 3 Alcaraz, che ne aveva vinti altri due nel 2023 e 2022). Sinner ha perso per la prima volta dopo un filotto incredibile di vittorie a Roma in finale con Alcaraz (che poi si è ripetuto a Parigi) che era stato l’ultimo a batterlo nell’ottobre 2024 a Pechino.

Lo spagnolo invece ha interrotto la sua striscia positiva a Wimbledon che risaliva al 2022 contro Sinner, ma era stato proprio l’azzurro negli ottavi di tre anni fa ultimo a sconfiggerlo sull’erba londinese. Novak Djokovic, uno che ha vinto tutto (e più di tutti) a 38 anni ha ammesso, dopo la sconfitta in semifinale con Sinner, che “contro questi due c’è poco da fare, il mio fisico non regge: non è un problema fisico, è l’età”, l’amara e incontrovertibile analisi del Djoker. Lui è stato il più vincente dei Big Three (con Federer e Nadal) e ora assiste alla nascita dei Big Two.

E sa che non è possibile contrastarli se stanno bene. Soprattutto Sinner che non ha mai un cedimento mentale. L’ultimo – e ha fatto notizia e forse preoccupato qualcuno – con Bublik al torneo di Halle di preparazione di Wimbledon quando ha perso per la prima volta dopo 66 incontri contro un giocatore fuori dalla top 20. Un’eccezione che per Alcaraz è invece più frequente. Motivo: lo spagnolo ha un gioco più fantasioso ma è anche meno concentrato quando affronta avversari più deboli. Non a caso anche a Wimbledon ha perso tanti set contro giocatori meno forti (due con Fognini, uno con Struff e Rublev). Sinner invece resta sempre concentrato come se giocasse tutte finali. E chi ha avuto la fortuna di vederlo giocare dal vivo sa bene che la sua attenzione in campo non cala mai e che i suoi colpi sono devastanti per chiunque. Soprattutto sul cemento. E adesso inizia proprio la stagione su questa superficie.

Sinner ci arriva avendo aumentato di ben 2300 punti il vantaggio su Carlos Alcaraz. L’azzurro ha infatti migliorato il suo risultato rispetto a 12 mesi fa, vincendo a Wimbledon il suo quarto slam e guadagnando 1600 punti (nel 2024 si era fermato ai quarti di finale, battuto da Medvedev), mentre lo spagnolo ha perso ben 700 punti rispetto allo scorso anno, quando era stato lui ad alzare il trofeo.

Oggi Sinner inizia la 58esima settimana da n.1 del mondo (ha raggiunto Jim Courier) con un vantaggio di 3430 punti su Alcaraz: Jannik è a quota 12030 punti (suo miglior punteggio di sempre) e lo spagnolo è sceso a 8600 punti. Pensare che il suo trono sia stabile e inattaccabile, pero’, non è corretto. Nella stagione sul cemento, infatti, l’italiano dovrà difendere 6030 punti fino a novembre contro i 1060 di Alcaraz.

Prima dell’inizio degli Us Open (24 agosto-7 settembre), intanto, dovrà difendere 1200 punti (quarti in Canada e vittoria a Cincinnati nel 2024), contro i soli 30 dello spagnolo. Poi verranno gli Us Open dove Sinner conquisto’ 2000 punti (contro 50 di Alcaraz), China Open (330 punti, sconfitto in finale da Alcaraz in tre set, ultima sconfitta di Sinner prima degli Internazionali d’Italia del 2025), Shanghai Masters (1000 punti) e Nitto Atp Finals di Torino (1500 punti). Lo spagnolo dovrà difendere invece, dopo gli Us Open appena mille punti: 50o degli Open di Pechino, 200 del Masters 1000 di Shanghai, 100 del Masters 1000 di Parigi-Bercy e 200 delle Atp Finals di Torino. Questi sono i numeri nudi e crudi. Poi c’è l’evidenza dei fatti. Sul veloce, sul cemento, Sinner ha dimostrato di non avere davvero rivali. Neanche Alcaraz sembra in grado di contrastare la sua potenza. Alle Atp Finals di Torino ha dato prova di essere quasi imbattibile conquistando per la prima volta il torneo dei Maestri senza perdere un set e senza mai apparire in difficoltà.

Per capire quanto è forte Sinner, disse all’AGI Nicola Pietrangeli, devi “ascoltare” il suono che si sente quando colpisce la palla. La potenza devastante che è la chiave della sua forza. E chi ha seguito il consiglio del grande Nic e ha “ascoltato” i colpi di Sinner, appartiene alla categoria di coloro che non si sono stupiti della vittoria di Wimbledon e non dubitano che da qui a fine anno saranno in pochi (Alcaraz compreso) a poterlo davvero contrastare. 

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