venerdì, Luglio 18, 2025
spot_imgspot_imgspot_imgspot_img

Inchiesta sull’urbanistica, le posizioni dei partiti sul sindaco Sala

AGI – L’inchiesta sull’urbanistica a Milano, in cui è indagato il sindaco Giuseppe Sala, divide la politica. Nel centrosinistra, il partito del primo cittadino, il Pd, esorta, con il vice capogruppo al Senato Alfredo Bazoli, a “non utilizzare le vicende giudiziarie per fare speculazioni politiche”. Così come Italia Viva, che con il presidente milanese Ivan Scalfarotto definisce “imbarazzante l’atteggiamento della destra che si dice garantista” però a tempi alterni e “con la solita vergognosa doppia morale”. Mentre il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, chiede che l’atteggiamento di “assoluto garantismo” valga “sia per gli alleati che per gli avversari politici”.

Di diverso avviso, nell’ambito del campo largo, il Movimento 5 Stelle, che non appoggia la giunta di Palazzo Marino, e chiede invece le dimissioni di Sala. “Lasciamo che la magistratura faccia il suo corso, ma attendiamo che chi ha la responsabilità politica tragga le conseguenze”, ha detto Giuseppe Conte, ricordando come il M5S abbia sempre denunciato “l’opacità dei progetti sull’edilizia”, scagliandosi anche contro il ‘salva Milano’.Per il capogruppo del M5S in Regione Lombardia, Nicola Di Marco, dopo questo “ennesimo terremoto” legato all’urbanistica il “passo indietro di Sala è inevitabile”. Infine, AVS che ieri ha chiesto le dimissioni dell’assessore indagato Giancarlo Tancredi e di fermare i progetti urbanistici.

I partiti di maggioranza

Diviso anche il centrodestra, all’opposizione a Milano. Fratelli d’Italia e Lega hanno organizzato un presidio davanti a Palazzo Marino per chiedere le dimissioni di Sala, cui FI e Noi Moderati non prenderanno però parte. “Non chiedo mai le dimissioni quando inizia un provvedimento”, ha premesso Ignazio La Russa. “Sicuramente la giunta Sala ha dimostrato di non essere adeguata a Milano”, ha poi aggiunto il presidente del Senato e big di FdI. Serve “un cambio radicale alla guida della città – hanno sostenuto Sandro Sisler e Riccardo Truppo, senatore e capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Marino –. Milano merita trasparenza, legalità e un’amministrazione che non fugga dalle proprie responsabilità”.

“La Lega – si legge in una nota del partito – non chiede le dimissioni del sindaco e della giunta di Milano per le vicende giudiziarie (seppur gravi) che stanno emergendo in questi giorni: a differenza della sinistra, siamo e rimaniamo garantisti. Noi chiediamo le dimissioni di sindaco e giunta perché Milano è da tempo bloccata, da tutti i punti di vista”. “La Lega è pronta a prendersi le proprie responsabilità per tornare a garantire fiducia, serenità, sviluppo e buona amministrazione alla città”, si sottolinea dal partito, che partecipa al presidio, schierando la vice segretaria Silvia Sardone.

Da parte di FI e Noi Moderati invece è maggiore la cautela. “Il centrodestra sta preparando un progetto ambizioso per Milano, una visione concreta per rilanciare la città dopo 15 anni di amministrazione di centrosinistra”, fa sapere il segretario regionale azzurro Alessandro Sorte. “Il bilancio è evidente a tutti: una città in stallo, senza slancio, amministrata da una giunta in confusione, che ha trasmesso questa paralisi anche al tessuto urbano e sociale. Vogliamo costruire rapidamente una candidatura forte, con un sindaco e una squadra credibili, capaci di guidare un vero cambiamento. Servono idee, competenze e coraggio per dare finalmente a Milano l’amministrazione che merita”, aggiunge Sorte.

“Siamo diversi, non siamo quelli delle piazze con monetine o cappi in mano”, sottolinea. “Forza Italia è e sarà sempre una forza garantista” e dunque “non chiederemo mai dimissioni basandoci solo su un avviso di garanzia. E sappiamo bene che, a ruoli invertiti, i nostri avversari non avrebbero avuto lo stesso equilibrio: avrebbero subito promosso azioni di linciaggio”. “Al centrodestra – aggiunge allora Sorte – diciamo con chiarezza: evitiamo di seguire la linea giustizialista del Movimento 5 Stelle. Ogni volta che ci troviamo a fare qualcosa che fanno anche loro, dobbiamo porci una domanda semplice ma cruciale: dove stiamo sbagliando?”.

Dello stesso avviso Noi Moderati, con Maurizio Lupi: “Siamo garantisti sempre, anche quando le inchieste toccano il centrosinistra, e non abbiamo mai chiesto dimissioni per avvisi di garanzia o indagini in corso – sottolinea il presidente di NM -. Ora non si deve correre il rischio di paralizzare Milano, perché corriamo il rischio di fermare l’Italia intera. L’urbanistica è il motore dello sviluppo di una città, e se siamo arrivati a una paralisi è responsabilità politica della sinistra che governa da quindici anni la città”.

 ​ Read More 

​ 

VIRGO FUND

PRIMO PIANO