venerdì, Luglio 18, 2025
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L’azienda italiana Saipem apre un centro per bambini vulnerabili in Senegal

AGI- “La Petite Maison Rose“, un centro di accoglienza e protezione per bambini abbandonati e figli di madri vittime di violenza, è stato inaugurato in Senegal grazie al sostegno di Saipem, l’azienda italiana specializzata in esplorazione e perforazione petrolifera. Situato a Guédiawaye, nella regione di Dakar, una delle più densamente popolate del Paese, questo nuovo centro accoglierà circa 200 bambini all’anno e offrirà loro supporto educativo, sanitario e programmi di riabilitazione. Il progetto è realizzato in collaborazione con Lvia (Associazione Internazionale Volontari Laici), un’organizzazione di solidarietà e cooperazione internazionale impegnata nella lotta alla povertà e nella promozione di uno sviluppo equo e sostenibile, attiva in Senegal dal 1973. La struttura sarà gestita da Unies Vers’elle, un’organizzazione no-profit locale che gestisce già l’adiacente centro “Maison Rose”, uno dei pochi centri di accoglienza nella regione a offrire assistenza completa a giovani donne a rischio o vittime di violenza e abusi.

 

 

L’apertura di questo nuovo spazio permetterà di fornire assistenza integrata e continuativa ai figli di queste donne svantaggiate. Unies Vers’elle collabora a stretto contatto con le autorità locali, i ministeri competenti, l’ufficio UNICEF in Senegal e le Direzioni Nazionali per la Protezione dell’Infanzia, la Famiglia, l’Azione Sociale e la Salute. L’inaugurazione ufficiale di “La Petite Maison Rose” si è svolta ieri durante una cerimonia istituzionale alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il direttore nazionale di Saipem, il prefetto, i sindaci locali, i rappresentanti ministeriali, il rappresentante del beneficiario, la Direzione Nazionale per la Protezione dell’Infanzia e numerosi membri della comunità locale. Questa iniziativa rientra nell’impegno di Saipem nel creare valore e promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale nei paesi in cui opera, nonché nella promozione della dignità umana. Nel 2024, Saipem ha implementato 65 iniziative in 17 paesi, con un investimento di circa 1,6 milioni di euro.

 

 

“La Petite Maison Rose rientra nella nostra strategia di responsabilità sociale d’impresa, integrando le nostre attività tecniche, che continuano a posizionare Senegal e Mauritania come attori chiave nel settore energetico globale. Il centro che inauguriamo oggi accoglierà fino a 200 bambini all’anno. Offrirà supporto medico e psicosociale grazie al nostro partner Universelle, un’associazione riconosciuta per il suo impegno e la sua competenza nel settore”, ha dichiarato Bertrand Noyelle, Direttore di Saipem Senegal.

Nel suo intervento, il fondatore de La Petite Maison Rose ne ha illustrato la storia. “Questo progetto è il risultato di 35 anni di lavoro, iniziato alla Gare de Lyon di Parigi. A Parigi, ha accolto donne di strada che avevano subito violenza e rifiuto. L’ex tribunale ha aperto le sue porte per accogliere bambine e bambini vittime di stupro o di gravi violenze. Tutto questo percorso è stato un’esperienza arricchente di conoscenza degli esseri umani”, ha dichiarato Mona Chassério.

Per la rappresentante del Dipartimento della Giustizia e della Protezione Sociale, “il Ministero della Giustizia, responsabile della protezione dei minori vittime di reati o in conflitto con la legge, considera questa iniziativa un esempio concreto ed esemplare della nostra missione comune: proteggere, sostenere e restituire speranza a coloro che la vita ha messo alla prova, dato che il Senegal conta circa 2 milioni di bambini di età inferiore ai 4 anni, ovvero quasi il 16% della popolazione, con una maggiore vulnerabilità. In effetti, questo asilo nido non sarà solo un luogo di accoglienza, ma un vero e proprio luogo di ricostruzione”, ha dichiarato la Sig.ra Aissé Gassama Tall.

 

 

“La Maison Rose nasce da una forte convinzione: che ogni donna, qualunque sia la sua storia, abbia diritto a un futuro di pace, a una seconda possibilità e all’opportunità di ricostruire la propria vita. Siamo convinte che ogni donna, qualunque sia la sua storia, abbia diritto a un futuro di pace, a una seconda possibilità e all’opportunità di ricostruire la propria vita. Nella nostra società, le donne spesso affrontano enormi sfide, violenza, insicurezza e discriminazione non appena diventano madri. La Maison Rose offre una risposta concreta a questi problemi”, ha osservato Ahmadou Coumba Ndiaye.

Va detto che la Maison Rose di Guédiawaye, conosciuta anche come Dar es Salaam, è un centro di accoglienza e recupero per donne e ragazze vittime di violenza, abusi, incesto, stupro o prostituzione. La Maison Rose è molto più di un rifugio di emergenza: è un luogo di resilienza, formazione, solidarietà e reinserimento per donne distrutte. Combinando ascolto, riabilitazione ed empowerment, trasforma la tragedia e il dolore in autostima e progetti di vita.

 

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