AGI – Israele e Siria hanno trovato un accordo per un cessate il fuoco. Lo ha detto Tom Barrack, ambasciatore degli Stati Uniti in Turchia, che è anche punto di riferimento sulla Siria. La tregua, ha spiegato, è stata sostenuta da attori regionali, tra cui Turchia e Giordania.
“Il primo ministro israeliano Netanyahu e il presidente siriano Ahmad al-Chareh, con l’appoggio del segretario di Stato americano Rubio, hanno accettato un cessate il fuoco”, scrive Barrack sui social. “Invitiamo i drusi, i beduini e i sunniti a deporre le armi e, insieme alle altre minoranze, a costruire una nuova identità siriana unita, in pace e prosperità con i suoi vicini”, prosegue l’emissario americano.
Il bilancio delle violenze
Almeno 638 persone sono morte da domenica nelle violenze tra drusi e beduini, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Israele è intervenuto mercoledì con imponenti bombardamenti nel cuore della capitale Damasco, colpendo anche il quartier generale dell’esercito. Nuovi scontri sono scoppiati ieri tra fazioni tribali beduine e drusi all’ingresso di Sweida. Circa 200 combattenti tribali si sono scontrati con uomini drusi armati della città usando mitragliatrici e proiettili.
Trump: “Presto liberi altri 10 ostaggi”
Altri 10 ostaggi saranno rilasciati a breve nella Striscia di Gaza. Lo ha rivelato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, senza fornire ulteriori dettagli.
Il presidente, viene riferito dai media Usa, ne avrebbe parlato durante una cena con i parlamentari alla Casa Bianca, elogiando gli sforzi del suo inviato speciale Steve Witkoff. I negoziatori israeliani e di Hamas hanno partecipato all’ultimo round di colloqui a Doha a partire dal 6 luglio, e hanno discusso una proposta sostenuta dagli Stati Uniti per un cessate il fuoco di 60 giorni.