martedì, Luglio 22, 2025
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Viaggi in zone macabre o ad alto rischio: il “turismo oscuro” in espansione

AGI – Perché rilassarsi al mare, quando si può provare l’adrenalina di un viaggio in una zona pericolosa? A svelare l’ultima tendenza del “turismo oscuro” è il media svizzero RTS che registra l’espansione di questo settore nel paese. 

Secondo il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), sempre più svizzeri partecipano al “turismo nero”. Il DFAE ha recentemente invitato i viaggiatori ad assumersi la responsabilità individuale, in quanto la Confederazione non è talvolta in grado di fornire assistenza in caso di problemi in alcuni Paesi.

Rafael Matos-Wasem, geografo e ricercatore associato presso l’Université Paris-Sorbonne, il “turismo oscuro” è definito come “qualsiasi tipo di turismo legato a questioni di morte, sofferenza o disastro”. Si va dalle visite ai cimiteri, alle torri infestate o ai luoghi abbandonati fino alle offerte più oscure, come le linee del fronte.

Per alcuni si tratta di andare a toccare con mano quello che i giornali raccontano, soprattutto dai fronti “caldi della terra” come l’Afghanistan, Israele, la Somalia, la Siria. 

Il DFAE attualmente sconsiglia i viaggi in venti Paesi a causa dei rischi per la sicurezza. Ma alcuni partecipanti, come riporta il medio svizzero, riferiscono di sentirsi al sicuro quando visita Paesi ad alto rischio come la Siria: “Ho vissuto attacchi di razzi israeliani a Damasco. Questi attacchi sono quasi normali nella regione. Non si ha paura quando si è lì, perché la gente sa cosa sta succedendo. È come se fosse normale”.  I prezzi per questi tour possono arrivare a diverse migliaia di dollari.

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