AGI – Il congedo di paternità andrà al ‘genitore intenzionale’ in caso di coppia omogenitoriale femminile. È quanto scrive l’Inps in un messaggio che recepisce la sentenza della Corte Costituzionale in materia di fruizione del Congedo di paternità obbligatorio da parte di una lavoratrice, genitore intenzionale, in una coppia di donne risultanti genitori nei registri dello stato civile. La pronuncia della Corte, spiega l’istituto, “produce effetti diretti nell’ordinamento giuridico italiano e, pertanto, la lavoratrice dipendente che, nell’ambito di una coppia omogenitoriale femminile, risulti genitore intenzionale dall’iscrizione nei registri dello stato civile, è legittimata a beneficiare del congedo di paternità obbligatorio della durata di 10 giorni lavorativi (20 giorni in caso di parto plurimo)”.
L’Inps informa poi che “anche per la madre intenzionale la comunicazione di fruizione del congedo in oggetto deve essere fatta al proprio datore di lavoro, il quale provvede all’anticipazione dell’indennità per conto dell’Istituto”. La domanda telematica di congedo deve essere presentata direttamente all’Inps solo da parte delle lavoratrici dipendenti per le quali non sia prevista l’anticipazione dell’indennità da parte del datore di lavoro.
Le lavoratrici dipendenti di pubbliche Amministrazioni devono invece rivolgersi al proprio datore di lavoro, non avendo l’Istituto competenza per tali lavoratrici. L’Inps ricorda che la fruizione del congedo e l’anticipazione della relativa indennità spetta solo al lavoratore padre che risulti tale nei registri di stato civile o sulla base di provvedimento di adozione o di affidamento/collocamento. Cosi’ pure, in caso di lavoratrice madre intenzionale, la stessa, come stabilito dalla sentenza in oggetto, deve risultare genitore nei registri di stato civile oppure a seguito di provvedimento giudiziale di adozione o di affidamento/collocamento.
L’istituto chiarisce quindi che “per ‘madre intenzionale’ in una coppia omogenitoriale femminile deve intendersi la donna che non ha partorito. Alla ‘madre biologica’ sono, invece, riconosciuti i diritti previsti per la tutela della maternità”. Durante la fruizione del congedo di paternità obbligatorio e’ riconosciuta un’indennità pari al 100% della retribuzione, nonché la relativa contribuzione figurativa.
Gli effetti della pronuncia in esame decorrono dal 24 luglio 2025, giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, 1 Serie Speciale – Corte Costituzionale n. 30 del 23 luglio 2025. Pertanto, conclude l’Inps, “solo dal 24 luglio 2025 la madre intenzionale, lavoratrice dipendente, come sopra identificata, si astiene dal lavoro, previ adempimenti di rito e di legge, a titolo di congedo di paternità obbligatorio”.