AGI – Dalla Germania, uno dei più fedeli alleati di Israele, che ha annunciato la sospensione delle esportazioni di armi che potrebbero essere utilizzate dal Paese nella Striscia di Gaza, alla Cina, che ha denunciato “azioni pericolose”, il piano israeliano per il controllo di Gaza City ha suscitato una diffusa disapprovazione internazionale. Ecco le prime reazioni internazionali a questo piano, presentato dal primo ministro Benjamin Netanyahu e approvato nella notte tra giovedì e venerdì dal gabinetto di sicurezza israeliano.
La reazione di Hamas e dell’ONU
Hamas ha parlato di un “nuovo crimine di guerra che l’esercito di occupazione desidera commettere contro la città e i suoi quasi un milione di abitanti”. “Questa avventura criminale sarà costosa e non sarà un viaggio facile” per i soldati israeliani, ha avvertito. ONU: Il piano del governo israeliano “deve essere immediatamente fermato”, ha dichiarato l’Alto Commissario per i Diritti Umani Volker Turk, perché “contraddice la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia secondo cui Israele deve porre fine alla sua occupazione il prima possibile, il raggiungimento della soluzione concordata dei due Stati e il diritto palestinese all’autodeterminazione“.
La posizione della Germania e dell’Unione Europea
GERMANIA: Berlino ha avviato un importante cambiamento nel suo approccio nei confronti di Israele decidendo di sospendere le esportazioni di armi che il Paese potrebbe utilizzare nella Striscia di Gaza. Sta diventando “sempre più difficile capire” come questo piano consentirebbe alle autorità israeliane di raggiungere i loro obiettivi nel territorio palestinese, ha affermato il Cancelliere tedesco Friedrich Merz annunciando la decisione di Berlino. UNIONE EUROPEA: “Il governo israeliano deve revocare la sua decisione di estendere l’operazione militare a Gaza“, ha risposto la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. “È necessario un cessate il fuoco immediato“, ha aggiunto.
Le reazioni di Gran Bretagna e Giordania
GRAN BRETAGNA: “La decisione del governo israeliano di intensificare la sua offensiva a Gaza è un errore e lo esortiamo a riconsiderarla immediatamente”, ha commentato il premier britannico Keir Starmer. “Questa azione non contribuirà a porre fine al conflitto né a garantire il rilascio degli ostaggi. Porterà solo a ulteriori massacri“, ha concluso.
GIORDANIA: Re Abdullah II di Giordania ha espresso il suo “respingimento categorico” al piano israeliano, che “mina la soluzione dei due Stati e i diritti del popolo palestinese“, in una conversazione telefonica con il Presidente palestinese Mahmoud Abbas.
Le posizioni di Belgio, Spagna e Cina
BELGIO: Bruxelles ha annunciato la convocazione dell’ambasciatore israeliano. “L’obiettivo è chiaramente esprimere la nostra totale disapprovazione per questa decisione”, ha spiegato il ministro degli Esteri belga Maxime Prevot.
SPAGNA: Il piano israeliano causerà solo “ulteriore distruzione e sofferenza”, ha affermato il Ministro degli Esteri spagnolo Manuel Albares. CINA: Pechino ha espresso la sua “grave preoccupazione“, esortando Israele a “cessare immediatamente le sue azioni pericolose“. “Gaza appartiene al popolo palestinese” ed è “parte integrante del territorio palestinese“, ha risposto la diplomazia cinese.
Le reazioni di Arabia Saudita, Turchia, Svizzera ed Egitto
ARABIA SAUDITA: Riad “condanna categoricamente i continui crimini di fame, pratiche brutali e pulizia etnica contro il fraterno popolo palestinese“.
TURCHIA: Il ministero degli Esteri turco “ha invitato la comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità per impedire l’attuazione” del piano israeliano, che “mira a sfollare con la forza i palestinesi dalla loro terra e a rendere Gaza inabitabile“.
SVIZZERA: “L’intensificazione delle ostilità rischia di aggravare ulteriormente la già catastrofica situazione umanitaria“, secondo il Ministero degli Esteri svizzero.
EGITTO: Il ministero degli Esteri egiziano ha condannato il piano israeliano “con la massima fermezza”.