AGI – Ogni anno, in Italia, si stima l’abbandono di circa 130.000 animali domestici, tra cui 80.000 cani e 50.000 gatti con gravi ripercussioni sul piano etico, sanitario e della sicurezza pubblica. Ornella Nuti, Naike Rivelli, Flavio Insinna e Massimo Wertmuller si sono uniti alla Leal per sostenere la campagna nazionale “Fuori il Traditore”.
La campagna di Leal e il coinvolgimento degli artisti
Ornella Muti e Naike Rivelli hanno realizzato uno spot per Leal ad alto impatto emotivo, per mostrare lo strazio di una creatura abbandonata e ribadire con forza che questo tradimento è un crimine, mentre Flavio Insinna ha mostrato “Ugolina” la gattina che ha salvato da una vita randagia, ribadendo che gli animali insegnano alle persone a essere migliori e Massimo Wertmuller ha interpretato l’ululato di rabbia e dolore di tutti gli animali condannati a paura, fame e morte. Circa l’80% degli animali abbandonati non sopravvive al primo mese di vita randagia.
Obiettivi e messaggio della campagna “Fuori il Traditore”
“Una società evoluta e coesa condanna i crimini, non li normalizza. Per questo abbiamo deciso di ribaltare il paradigma dell’abbandono. Desideriamo che a essere lasciati ai margini della società siano i colpevoli di queste azioni turpi, non le vittime” è il messaggio unanime di Leal e artisti, impegnati nella diffusione della campagna nazionale ad agosto, mese in cui il numero di abbandoni raggiunge il picco. Lo scopo della campagna, ideata in collaborazione con Rosalba Panzieri, è contrastare il dilagare dell’abbandono, cambiare il percepito sociale intorno a questo crimine e promuovere una cultura del rispetto e della responsabilità nei confronti degli animali. La campagna nasce per dare voce a tutti gli animali vittime di abbandono e alle persone vittime di incidenti stradali a causa di questo reato.
Le conseguenze legali dell’abbandono
Per ricordare che abbandonare è un crimine, punito dalla legge con fino a 3 anni di reclusione e 30.000 euro di multa e sospensione della patente di guida. “Fuori il Traditore”, spiega il presidente di Leal Gianmarco Prampolini, “è una campagna di cambiamento culturale. Ancora prima che dalla giustizia questo reato deve essere condannato dalla coscienza collettiva – aggiunge – la percezione dell’abbandono come reato deve ancora sedimentare nella nostra società“.
Coinvolgimento della comunità nella campagna
La campagna nazionale mira a coinvolgere attivamente popolazione, imprese ed esercizi commerciali attraverso l’esposizione della locandina di divieto d’accesso ai criminali nei luoghi pubblici, nei negozi e sui veicoli privati, come segno tangibile di solidarietà alle vittime e presa di posizione contro il crimine.