AGI – È salito a 466 il numero di persone arrestate a Londra dalla Polizia metropolitana della capitale britannica dopo una manifestazione in Parliament Square a sostegno del gruppo filo-palestinese Palestine Action, recentemente dichiarato fuorilegge dal governo laburista per aver compiuto azioni di disturbo e violenza.
Dallo scorso luglio, Palestine Action è stata classificata come “organizzazione terroristica” nel Regno Unito, dopo aver vandalizzato due aerei in una base militare della Royal Air Force (RAF) e bloccato l’ingresso al quartier generale dell’azienda di difesa israeliana Elbit Systems a Bristol. Essere membro del gruppo filo-palestinese, o mostrare sostegno ad esso, è ora considerato un reato che può comportare fino a 14 anni di carcere ai sensi del Terrorism Act del 2000.
Arresti a Londra per sostegno a Palestine Action
Ciò nonostante, tra le 500 e le 600 persone – secondo la Polizia – si sono radunate a mezzogiorno davanti al Parlamento, organizzate dall’organizzazione Defend Our Juries, con cartelli con la scritta “Mi oppongo al genocidio. Sostengo Palestine Action”, secondo le fotografie pubblicate sui social media. Parallelamente alla protesta in Parliament Square, centinaia di migliaia di partecipanti sono partiti da Russell Square, accanto al British Museum, secondo gli organizzatori della Palestine Solidarity Campaign, per la cosiddetta Marcia Nazionale per la Palestina verso Downing Street, la residenza ufficiale del Primo Ministro britannico Keir Starmer.
Aumentano gli arresti e le critiche
Secondo il Guardian, che cita la Polizia metropolitana di Londra, il totale degli arresti è salito a 474, il numero più alto mai effettuato in relazione a una singola operazione negli ultimi dieci anni.
Prima dell’evento programmato nella capitale, la Polizia Metropolitana aveva dichiarato di aver reclutato agenti di altre forze armate per contribuire a formare una “significativa presenza di polizia”. Amnesty International ha definito gli arresti di massa “profondamente preoccupanti”. “I manifestanti non stavano incitando alla violenza ed è del tutto sproporzionato, al punto da sembrare assurdo, trattarli come terroristi”, ha affermato Sacha Deshmukh, di Amnesty. “Abbiamo a lungo criticato la legge britannica sul terrorismo, ritenendola eccessivamente ampia e vaga, e ritenendola una minaccia alla libertà di espressione. Questi arresti dimostrano che le nostre preoccupazioni erano giustificate”, ha aggiunto.