AGI – Il 31 agosto, una nuova flottiglia salperà dalla Spagna con un obiettivo chiaro: portare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. A dare l’annuncio su Instagram è Greta Thunberg, che insieme ad altri attivisti pro-Palestina, parla del “più grande tentativo di sempre di rompere l’illegale assedio israeliano a Gaza”.
La campagna, che mira a mobilitare decine di imbarcazioni e manifestazioni in oltre 44 Paesi, segna il ritorno di Greta al centro del dibattito globale, ma con un focus nuovo e controverso.
Nuova flottiglia per Gaza
Questo non è un esordio nel conflitto. Greta, infatti, era già a bordo della Freedom Flotilla intercettata dall’esercito israeliano l’8 giugno. Dopo l’incidente, lei e altri tre attivisti hanno accettato l’espulsione, mentre un’altra imbarcazione della stessa missione, la “Handala”, è stata intercettata il 27 luglio. Questi eventi mettono in luce una transizione nel suo attivismo: dal clima, alla questione dei diritti umani in uno dei conflitti più complessi del mondo.
L’attivismo climatico di Greta
Per anni, il nome di Greta è stato sinonimo della battaglia contro il cambiamento climatico. Tutto è iniziato nel 2018, quando, quindicenne, ha dato il via allo sciopero scolastico per il clima, il Fridays for Future, che ha ispirato milioni di giovani in tutto il mondo. Con discorsi incisivi, come il celebre “How dare you?” all’ONU, ha dato voce a una generazione preoccupata per il proprio futuro.
Critiche e controversie
La sua ascesa, tuttavia, non è stata esente da critiche. La sua figura è stata spesso oggetto di attacchi personali, talvolta legati alla sua sindrome di Asperger, che lei ha sempre definito “un superpotere”. È stata accusata di essere manipolata o di usare un tono troppo radicale. Oggi, con il suo nuovo impegno, Greta sposta il suo attivismo su un terreno ancora più scivoloso, attirando nuove polemiche e critiche. Le sue posizioni sulla Palestina le hanno già valso accuse di antisemitismo, che ha sempre respinto, sostenendo di criticare le politiche di uno Stato e non un intero popolo.
Il filo conduttore: la giustizia
Il filo conduttore del suo impegno, però, rimane la giustizia. Per Greta, la crisi climatica è intrinsecamente legata alle disuguaglianze sociali, e l’assedio di Gaza è una palese violazione dei diritti umani. Questo nuovo capitolo del suo attivismo dimostra la sua evoluzione da icona del clima a figura impegnata su un fronte più ampio, pronta a dare visibilità a cause che ritiene fondamentali. Che la si sostenga o la si critichi, una cosa è certa: il mondo continuerà a guardare con attenzione le sue prossime mosse.