venerdì, Agosto 15, 2025
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Genova 7 anni dopo il crollo del Ponte Morandi. Mattarella: “Segnò un punto di non ritorno…

AGI – Alle 11.36 della mattina del 14 agosto di sette anni fa, sotto un violento temporale che stava colpendo la città da alcune ore, 43 persone persero la vita inghiottite dalle macerie del crollo di ponte Morandi, il viadotto della A10 che fungeva da cerniera tra levante e ponente cittadino e con la rete autostradale. Era una delle infrastrutture più utilizzate per chi viveva o transitava a Genova.

Nel crollo morirono lavoratori, famiglie, turisti, persone i cui nomi sono custoditi non solo nella memoria intima dei propri cari, ma anche in quella collettiva di Genova e del Paese. Lo testimonia il Memoriale 14.08.2018, edificio inaugurato lo scorso dicembre che è testimonianza perenne di quanto accaduto quel giorno. E nella settima ricorrenza del disastro, per la prima volta, la cerimonia si tiene nello spazio attiguo al Memoriale.

Il settimo anniversario del crollo

Un’occasione per valorizzare un luogo ancora poco frequentato, ma che simboleggia uno dei momenti più tragici della storia di Genova. A rappresentare stamane il governo solo il viceministro ai Trasporti, il ligure Edoardo Rixi. Accanto a lui, tutte le istituzioni locali, rappresentanti del comitato Ricordo Vittime di ponte Morandi, le autorità religiose, gli inquilini degli edifici sfollati dopo il crollo del viadotto e molti altri.

Il messaggio del presidente Mattarella

“La tutela delle infrastrutture, per garantire piena sicurezza nella circolazione, non ammette alcuna forma di negligenza”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un passaggio del messaggio inviato al sindaco di Genova, Silvia Salis, in occasione dell’anniversario del crollo del Ponte Morandi. Una vicenda, prosegue il Capo dello Stato, che “ha segnato un severo richiamo alle responsabilità pubbliche e private in tema di sicurezza delle infrastrutture. Un punto di non ritorno a pratiche che hanno generato un disastro di quelle proporzioni. La comunità locale e la comunità nazionale hanno reagito con straordinario spirito di solidarietà accanto agli immediati soccorsi offerti dalle autorità preposte per arginarne le catastrofiche conseguenze. La rapida ricostruzione di un così importante tratto stradale, il Ponte Genova San Giorgio, riconnettendo la Città e l’Italia, è stata un atto di ripartenza”.

Le parole del vicepremier Salvini

“Sette anni fa, il crollo del Ponte Morandi spezzò 43 vite e lasciò una ferita profonda nel cuore di Genova, della Liguria e di tutta l’Italia. Oggi ci stringiamo alle famiglie delle vittime, ai loro cari, a tutti coloro che hanno vissuto sulla propria pelle le conseguenze di un dramma che non sarebbe mai dovuto accadere”. Così il vice premier e ministro delle infrastrutture Matteo Salvini sui social. “Nel ricordo di chi non c’è più, rendiamo onore alla reazione straordinaria di una Città, di una Regione, di un Paese che, all’indomani della tragedia, seppero unirsi per ricostruire in tempi record un’opera sicura e moderna, superando divisioni, ostacoli e burocrazia – aggiunge -. Un risultato che ha mostrato la forza dei genovesi e dei liguri, la determinazione di tutta la nazione, l’eccellenza del nostro ingegno e la capacità di rialzarsi”. “E’ questa l’Italia dei SI’: quella che sceglie di guardare avanti – conclude – e trasformare il dolore in futuro”.

Il dolore dei familiari

“A me interessa sapere la verità, perché è successo: ma non credo lo sapremo fino in fondo”. Lo dice, a margine della messa in ricordo delle vittime, Giuseppe Matti Altadonna, papà di Luigi, morto nel crollo del Morandi 7 anni fa. “Non sono così convinto che si vedrà la fine del primo grado a breve – aggiunge – sarà che dopo 7 anni comincia a sentirsi la stanchezza fisica e psicologica. All’inizio c’è la rabbia, l’adrenalina, mentre adesso vediamo la realtà in modo più lucido e sono convinto che, fino all’ultimo, cercheranno dei modi per rinviare, ritardare: ci crederò quando sentirò la sentenza”.

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