martedì, Agosto 19, 2025
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Ferragosto, la giornata della carbonella

AGI – È Ferragosto: quel magico giorno in cui gli italiani si svegliano con un solo pensiero in testa: “Dov’è la griglia?”, “la carbonella l’hai comprata buona?” È il giorno in cui il termometro sale, la pressione scende, e la voglia di fare evapora come una pozzanghera sull’asfalto alle 14. 
È la festa di chi ha fatto il conto alla rovescia da giugno, di chi ha prenotato lo stabilimento balneare a gennaio con la stessa tensione con cui si prenota un volo per la Luna. 

La tradizione? Una grigliata al limite della legalità

Il clou della giornata è senza dubbio il pranzo. E per pranzo, in Italia, intendiamo grigliata. Grigliare a Ferragosto non è semplicemente cucinare, è un’arte, una battaglia. Il grill master, l’eroe che si immola sull’altare del barbecue, affronta fumo, fiamme ribelli e lo sguardo famelico di parenti e amici. Ad offrirsi volontario per l’accensione è sempre il meno esperto del gruppo: resterà lì a sventolare per ore dando la colpa alla povera carbonella: “l’avete fatta bagnare? Secondo me non avete comprato quella buona”. Quando riuscirà ad accendere il fuoco, sbaglierà la cottura delle salsicce. Al Sud il pranzo di questo magico giorno è paragonabile alla cena di Capodanno con una sola variante: la friggitrice viene sostituita dalla griglia, ma il numero delle portate resta invariato. E guai a dimenticare l’anguria, regina incontrastata del deserto chiamato “digestione”. 
Un Ferragosto senza anguria è come un panettone senza canditi: c’è chi lo preferisce, certo, ma la tradizione va rispettata (e poi l’anguria aiuta a sopportare lo zio che vuole raccontare per la decima volta la storia di quando “nel ‘78 faceva più caldo di adesso”). 

Spiagge affollate e parcheggi mitologici

Le spiagge il 15 agosto si trasformano in vere e proprie metropoli balneari. Ombrelloni piantati a meno di 10 cm l’uno dall’altro, bambini che scavano buche profonde come la crisi del ’29, mamme che gridano “mettiti la crema!” “Non buttarti in acqua che hai mangiato”, “dove sta tuo fratello?”, “non alzare la sabbia che c’è la ragazza a prendere il sole, la vedi?” Alle ragazze della spiaggia, a Ferragosto passa la voglia di avere figli. 
Gli ombrelloni sono così appiccicati che le mamme stressate da questa magica giornata, perdono il senso dell’orientamento e – scrutando il neonato sotto il loro ombrellone – si chiedono smarrite: “ma quando l’ho partorito quest’altro?”. Eh no, non l’ha partorito lei, ma la vicina che: “signò l’ho messo lì perché la mia ombra sta sotto il suo ombrellone”. 
Trovare parcheggio? Missione impossibile. Più facile avvistare un unicorno che trovare uno spazio libero a meno di tre chilometri dal mare. Eppure, armati di pazienza, crema solare e playlist, gli italiani affrontano il pellegrinaggio verso la battigia; il Cammino di Santiago con i bambini che ogni tre passi chiedono: “ma quando arriviamo?”e la suocera “guarda però qui c’era posto” ad ogni pezzo di asfalto libero.  

Il meteo: prevedibilmente imprevedibile

Tradizione vuole che ogni Ferragosto che si rispetti porti con sé la minaccia di temporali sparsi. I meteorologi lanciano allerte, ma il popolo risponde: “Ma sì, tanto schiarisce”. Salvo poi assistere a nubifragi mentre cercano di proteggere braciole e bistecche sotto l’ombrellone rovesciato dal vento. 

E alla fine… si brinda!

Tra una forchettata e una scottatura, Ferragosto resta un momento di allegria, un brindisi collettivo sotto il sole (o sotto l’acquazzone), un’occasione per ritrovarsi, lamentarsi del caldo e giurare che “l’anno prossimo prenotiamo in montagna”.

Buon Ferragosto a tutti! E che il sole vi abbronzi più della carbonella!

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