AGI – Un nuovo sensore basato su diamanti promette di rivoluzionare la diagnosi di tumori, in particolare per il cancro al seno metastatico. Il dispositivo, compatto e altamente sensibile, sfrutta le proprietà quantistiche dei diamanti per localizzare con precisione le cellule tumorali.
A svilupparlo è stato un team di ricercatori dell’Università di Warwick in uno studio descritto sulla rivista Physical Review Applied. Il sensore funziona rilevando un fluido tracciante magnetico (nanoparticelle di ossido di ferro) iniettato nel paziente durante o prima di un intervento chirurgico. Questo fluido viaggia verso i linfonodi insieme alle cellule tumorali che si sono diffuse, e il sensore a diamante è in grado di individuarlo, aiutando i chirurghi a identificare i linfonodi da rimuovere per fermare la diffusione del cancro. Il dispositivo rappresenta un significativo miglioramento rispetto ai sensori esistenti.
È non tossico, non radioattivo e, grazie alle sue dimensioni ridotte (la testa del sensore è di soli 10 mm), è adatto per l’uso in endoscopia e chirurgia mininvasiva. “C’è una reale necessità di mezzi versatili e non tossici per trovare il cancro”, dichiara Alex Newman, uno studente di dottorato in Fisica all’Università di Warwick e autore principale dello studio.
“Siamo riusciti a ridurre le dimensioni della testa del sensore a soli 10 mm, rendendolo il primo sensore a diamante in grado di rilevare il fluido tracciante magnetico pur essendo abbastanza piccolo per l’uso endoscopico e la chirurgia mininvasiva”, aggiunge. I ricercatori stanno già esplorando l’applicazione di questa tecnologia per altri tipi di tumore, tra cui quelli al polmone, al fegato, al colon-retto e all’esofago, aprendo la strada a trattamenti più precisi e mirati per un numero maggiore di pazienti.