venerdì, Agosto 22, 2025
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L’Enciclopedia Treccani rende omaggio a Rino Gaetano

AGI – L’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani celebra Rino Gaetano, venerato ancora oggi da un pubblico che a 75 anni dalla sua nascita continua ad amarlo per quel nonsense solo in apparenza incomprensibile, che lo ha fatto diventare un’autentica star della musica leggera italiana.

L’artista e le influenze

Cantautore autodidatta, nato il 29 ottobre 1950 a Crotone ma artisticamente cresciuto nei sobborghi romani, Salvatore Antonio Gaetano – per tutti Rino – ha saputo mescolare con ironia e acume attività teatrale e sperimentazione musicale fino a diventare “un’autentica star della musica leggera italiana”, come ricorda L’Enciclopedia della Musica Contemporanea, diretta da Ernesto Assante e Sandro Cappelletto, in uscita a settembre.

L’eredità musicale di Rino Gaetano

Erede di Fred Buscaglione, primo “cantautore proletario nel senso in cui lo intendeva Pier Paolo Pasolini”, Rino Gaetano si impose nel 1975 con il 45 giri Ma il cielo è sempre più blu, seguito nel 1976 da Mio fratello è figlio unico e nel 1977 dall’Album Aida, dove si ritrova il segreto di quel nonsense solo apparentemente incomprensibile che lo ha reso celebre, grazie anche a surreali note di copertina in cui si faceva beffe del linguaggio delle istituzioni, della religione, della politica, del giornalismo e della burocrazia.

Sanremo e il successo popolare

Sempre più popolare, partecipò nel 1978 al Festival di Sanremo dove propose la più orecchiabile e disimpegnata Gianna – che si classificò terza vendendo poi 600.000 copie – al posto di Nuntereggae più, a causa del lungo ed esplicito elenco di nomi di politici e vip dell’attualità che il cantautore nella canzone dichiarava di “non sopportare più”.

Il paradosso e la critica

Con un gusto innato per il paradosso “un po’ alla Carmelo Bene” Rino Gaetano venne talvolta derubricato a semplice nota dal sapore macchiettistico: Maurizio Costanzo lo presentò a Susanna Agnelli come “un cantautore che fa canzoncine ironiche, così, scherzose, scanzonate… che si dedicherà prossimamente a mettere in musica forse le Pagine Gialle perché fa degli elenchi di nomi”.

Riconoscimenti e valorizzazione

A prenderlo sul serio e valorizzarlo furono invece lo scrittore e critico letterario Enzo Siciliano, poi divenuto presidente della RAI, che lo volle intervistare nel 1978 nella trasmissione radiofonica Quadernetto romano; Gino Paoli per il quale era “l’erede di un certo tipo di nonsense, di marinetterie, del surrealismo più antico”; e Antonello Venditti a lui molto legato.

La consacrazione con “Nuntereggae più”

L’album Nuntereggae più – pubblicato il 1° settembre 1978 – fu la definitiva consacrazione di uno stile che arrivava a un pubblico di massa perché affrontava le criticità politico-sociali del momento con uno sguardo disincantatodissacrante e leggero ma non per questo meno corrosivo.

 

 

L’eredità duratura di Rino Gaetano

Il culto della figura di Rino Gaetano, scomparso a Roma il 2 giugno 1981 in un incidente stradale, dopo un calo durato fino agli anni Duemila, ha continuato a crescere nel tempo, facendolo apprezzare come un autore di prima grandezza: concerti tributomostremateriali inediti e nuove generazioni di artisti che hanno contribuito a restituire spessore e visibilità a un cantautore dalla voce libera e inconfondibile, capace di raccontare con sarcasmo e leggerezza il paradosso di un’epoca e la complessità di un Paese, smascherandone le contraddizioni senza mai cadere nella retorica.

 

 

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