AGI – L’alpinista Luca Sinigaglia è morto sul Pik Pobeda (Picco della Vittoria, 7.439 metri) nel massiccio del Tien Shan, in Kirghizistan ai confini con la Cina, nel tentativo di portare in salvo la collega russa Natalia Nagovitsyna di 47 anni bloccata dal 12 agosto a 7.000 metri sulla montagna con una gamba fratturata.
Dettagli del tentativo di soccorso e dell’incidente
Stando alle informazioni che arrivano dal campo base Nagovitsyna si è infortunata lungo la discesa dalla vetta di una delle montagne iconiche di quell’area geografica ma anche dell’Unione Sovietica. Assieme a lei c’erano i compagni di cordata, il russo Roman Mokrinsky, il tedesco Gunter Siegmund e, appunto, l’italiano Sinigaglia che hanno prestato i primi soccorsi lasciando la tenda e un sacco a pelo.
Il disperato intervento e il decesso di Sinigaglia
Successivamente, il 13 agosto, Siegmund e Sinigaglia hanno raggiunto Natalia portando acqua, cibo e gas. Il giorno 15, in un secondo tentativo di portare aiuti, l’alpinista, amico di Nagovitsyna dal 2021, è morto a seguito di edema cerebrale. Il suo corpo si trova ancora in una grotta a 6.800 metri. Siegmund è stato poi ricoverato in ospedale.
Operazioni di soccorso in corso
Domani con l’ausilio di un elicottero privato, condizioni meteo permettendo, con anche tre soccorritori italiani a bordo cercheranno di portare in salvo Nagovitsyna e, se possibile, recuperare il corpo di Sinigaglia.