venerdì, Agosto 22, 2025
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Sabotaggio di Nord Stream, l’uomo fermato fa il gesto del sostegno all’Ucraina (VIDEO)

AGI – È arrivato al tribunale della Corte di Appello di Bologna per l’udienza di convalida dell’arresto, su mandato europeo dell’autorità giudiziaria federale tedesca, l’ucraino Sehrii Kuznetzov, il 49enne accusato di essere uno dei coordinatori dell’esplosione ai gasdotti Nord Stream. Kuznetsov è stato arrestato nella notte tra mercoledì e giovedì in un agriturismo a San Clemente (Rimini).

Capelli rasati, occhi chiari, maglietta nera e pantaloni marroni, l’uomo è sceso dal furgone della polizia penitenziaria di Rimini e, mentre camminava, ha fatto il gesto delle tre dita alzate che riproduce il simbolo nazionale del tridente sulla bandiera ucraina e, tradotto, indica il sostegno alla patria e alla causa e all’indipendenza dell’Ucraina.

Convalidato il fermo, Kutnetzov respinge le accuse

Il fermo di Kuznetzov è stato convalidato. L’udienza si è tenuta davanti alla giudice Sonia Pasini, a porte chiuse, ed è durata oltre un’ora. Per la Procura generale, è incaricata la sostituta pg Licia Scagliarini. Kuznetsov era assistito dall’avvocato Luca Montebelli di Rimini. Il 49enne, aiutato da un interprete ucraino, ha collaborato con i magistrati, rispondendo alle domande che gli sono state poste. 

“Oltre a convalidare l’arresto, il giudice ha disposto che il mio assistiti stia in carcere a Rimini, in attesa dell’udienza che sarà il 3 settembre prossimo, e lì già potenzialmente si potrà decidere della consegna in Germania, vedremo quali documenti arrivano”. A dirlo, l’avvocato Luca Montebelli, al termine dell’udienza. La sostituta pg Licia Scagliarini ha recepito le richieste dell’autorità giudiziaria tedesca che chiede la consegna dell’indagato.

“Il mio assistito ha respinto ogni addebito – aggiunge Montebelli – per il momento rimane in carcere, vedremo se ci sono altre possibilità in seguito. È sereno come può esserlo una persona arrestata”. Kuznetzov, a quanto trapela, durante l’udienza, oltre a prendere le distanze dalle accuse, non avrebbe acconsentito alla consegna alla Germania e avrebbe sostenuto di essere in Ucraina al momento del sabotaggio. “Quella del 3 settembre – spiega l’avvocato – è un’udienza per valutare già la consegna alla Germania, dopo ci sono una serie di valutazioni che si faranno”. L’udienza si terrà presso la Corte d’Appello di Bologna, con il collegio dei giudici riunito.

 

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