AGI – Il premier francese Francois Bayrou ha annunciato che l’8 settembre, prima della seduta straordinaria dell’Assemblea nazionale, porrà la questione di fiducia al suo governo sulla “questione centrale” del “controllo delle nostre finanze”. Questo voto “confermerà l’entità dello sforzo” di quasi 44 miliardi di euro per ridurre il deficit pubblico francese, e solo allora si terrà “la discussione” su “ciascuna delle misure di questo piano di emergenza”. Lo ha affermato nella sua prima conferenza stampa dopo la chiusura estiva delle Camere.
Per Bayrou il ricorso alla fiducia è una mossa molto rischiosa. Se il capo del governo non ottiene infatti il consenso della maggioranza dei deputati, sarà costretto a dimettersi, come avviene dopo una mozione di censura. Date le forze presenti in Assemblea Nazionale, un voto del genere è quindi molto rischioso. Al momento della sua nomina, lo scorso dicembre, il premier annunciò che non avrebbe chiesto la fiducia dei deputati nella sua dichiarazione di politica generale.
“In seguito a questa dichiarazione di politica generale, ci sarà una sorta di voto di fiducia perché probabilmente ci sarà una mozione di censura”, sostenne il all’epoca Bayrou. Da quando ha assunto la carica di capo del governo, l’opposizione ha ripetutamente chiesto tale voto. Ad esempio, lo scorso dicembre, il fondatore di La France Insoumise, Jean-Luc Mèlenchon, ha chiesto “un voto di fiducia per vedere se ha la maggioranza”. I suoi immediati predecessori, èlisabeth Borne, Gabriel Attal e Michel Barnier, avevano evitato la fiducia proprio perché non era obbligatoria.
Bayrou si è trovato costretto per via dell’opposizione ricevuta alle sue misure di bilancio. “Il dibattito è precipitato nella confusione”, ha affermato, deplorando che le discussioni si siano concentrate su misure caso per caso anziché essere “incentrate sulla necessità di spendere meno”. Per il premier, le misure da lui proposte in una conferenza stampa il 15 luglio non avrebbero dovuto essere discusse nelle ultime settimane, ma piuttosto “concordate sulla gravità della situazione e sull’urgenza”.
La Francia deve “affrontare” il “pericolo immediato” del “sovraindebitamento“. Lo ha affermato il primo ministro francese Francois Bayrou durante una conferenza stampa di rientro dalla pausa estiva. “La dipendenza dal debito è diventata cronica e questo denaro, preso in prestito a centinaia di miliardi, non è stato utilizzato come si sarebbe dovuto, per investire”, ma “per le spese correnti”.
RN, Bayrou annuncia la fine del suo governo
“François Bayrou ha appena annunciato la fine del suo governo, minato dal suo immobilismo compiaciuto. Il RN non voterà mai la fiducia a un governo le cui scelte causano sofferenza al popolo francese”, scrive Jordan Bardella su X mentre il primo ministro François Bayrou ha annunciato che l’8 settembre si assumerà la responsabilità del suo governo davanti all’Assemblea nazionale.
“I nostri compatrioti attendono un cambiamento e un ritorno alle urne: noi siamo pronti” prosegue il presidente del Rassemblement national (RN).
Laure Lavalette, portavoce del RN, ha confermato questa posizione su X. “Il primo ministro Bayrou traccia un quadro estremamente severo del bilancio degli ultimi otto anni. Ha ragione. Vuole andarsene. Quindi gli apriremo la porta”, scrive sul social network.
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