martedì, Agosto 26, 2025
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Leggere positivamente tutte le emozioni è segno di declino

AGI – La tendenza a considerare come positive anche le emozioni neutre e negative può essere considerato un segnale di declino cognitivo. Lo rivela uno studio, pubblicato sul Journal of Neuroscience (JNeurosci), condotto dagli scienziati dell’Università di Tel Aviv e dell’Università di Cambridge. Il team, guidato da Noham Wolpe ha coinvolto 665 persone, a cui sono stati mostrati dei volti su cui dovevano riconoscere le emozioni. Con l’avanzare dell’età, spiegano gli esperti, le persone manifestano una tendenza a riconoscere le emozioni come positive, al punto da considerare tali anche sentimenti neutri o negativi.

Il bias di positività e il declino cognitivo

È stato ipotizzato che ciò sia associato a un meccanismo adattivo a supporto del benessere mentale ed emotivo, ma gli autori suggeriscono che possa rappresentare un segno di declino cognitivo. Il bias di positività correlato all’età, rivelano gli scienziati, è risultato correlato a prestazioni cognitive più scarse in due valutazioni diverse. I dati non sembravano però influenzati dal declino cognitivo. I ricercatori hanno anche osservato cambiamenti strutturali nelle aree cerebrali associate all’elaborazione emotiva e cambiamenti nel modo in cui queste aree comunicano con un’altra regione cerebrale coinvolta nelle decisioni sociali.

Implicazioni cliniche

Pertanto, sostengono, il bias di positività dovuto all’invecchiamento influisce sul cervello in modi osservabili che potrebbero essere sfruttati clinicamente per rilevare i primi segni di neurodegenerazione e declino cognitivo correlati all’età.

Apatia e demenza precoce

“Stiamo studiando come questi risultati siano correlati agli anziani con declino cognitivo precoce – commenta Wolpe – in particolare a coloro che mostrano segni di apatia, che spesso è un altro segno precoce di demenza“.

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