sabato, Settembre 6, 2025
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Armani e l’amore per il cinema. Gli abiti di scena da ‘American Gigolò’ a ‘Batman’

AGI – Chi non ricorda la scena di un giovane e seminudo Richard Gere che sulle note di ‘Call me’ dei Blondie mette sul letto i suoi abiti e abbina pantaloni, camicie e cravatte in ‘American Gigolò‘, capolavoro di Paul Schrader del 1980? È il primo, nonché uno dei più potenti e famosi esempi del rapporto stretto e proficui che per oltre 40 anni ha legato lo stilista Giorgio Armani e il mondo del cinema. Se il titolo del film sulla moda più famoso non interessa Giorgio Armani (‘Il diavolo veste Prada’), è proprio lo stilista scomparso oggi a Milano a 91 anni ad essere però il più amato e frequentato dal cinema mondiale. Sia sul set che fuori.

 

 

Se attrici e attori fanno a gara a sfilare in passerella nei festival o negli eventi glamour indossando abiti dello stilista piacentino, sono celebri le sue creazioni per film che hanno fatto la storia del cinema, diventando in alcuni casi parte integrante della trama. È il caso, appunto, di ‘American Gigolò’ con la rivoluzione del classico completo da uomo caratterizzato da morbidi blazer destrutturati e pantaloni con pinces. Il film di Schrader è il primo degli oltre 230 film ad essere valorizzati dalle creazioni di Armani, probabilmente il più famoso perché il bellissimo e un po’ rozzo giovane Richard Gere diventa un sex symbol degli anni ’80 grazie a quella mise squisitamente elegante che Vanity Fair definisce “American Gigolo’s suit”.

 

 

Nella seconda metà degli anni ’80 Armani lega il suo nome a un altro film, il capolavoro di Brian De Palma ‘Gli Intoccabili’ (1987) dove si cala nelle atmosfere malavitose della Chicago anni ’30 e realizza numerosi capi ispirati a quel periodo storico: dagli agili ensemble tre pezzi dell’agente Eliot Ness (Kevin Costner) alla ‘combo tweed’ e coppola del poliziotto irlandese Jimmy Malone (Sean Connery) fino ai vestiti indossati da Al Capone (Robert De Niro) che realizza con maniacale precisione ispirandosi ai vestiti.

 

Nel 1990 inizia il sodalizio con Martin Scorsese in ‘Quei bravi ragazzi’ per cui confeziona i pantaloni sartoriali porta-mazzette e le bianchissime camicie indossate nella scena della strage per esaltare il colore rosso sangue. Il regista di origine siciliana si affida allo stilista per altri film, su cui spicca ‘The Wolf of Wall Street’ (2013) con un magnifico Leonardo DiCaprio nei panni di un broker geniale e spregiudicato che sfoggia completi corporate accompagnati da cravatte fantasia.

 

 

L’abito griffato Giorgio Armani, sinonimo di classe ed eleganza nel mondo, diventa una sorta di corazza alternativa per Batman, alias Bruce Wayne, interpretato da Christian Bale nei film di Christopher Nolan ‘Il cavaliere oscuro’ (2008) e ‘Il cavaliere oscuro – Il ritorno’ (2012): l’attore indossa doppiopetti gessati su misura e cravatte regimental rigorosamente griffati. Anche Quentin Tarantino si è rivolto ad Armani per vestire un rozzo e violento Brad Pitt in ‘Bastardi senza gloria’ (2009): l’attore appare in un iconico vestito con uno smoking dalla giacca color avorio con tanto di gemelli in madreperla e garofano rosso applicato. Oltre a De Palma, Scorsese, Nolan e Tarantino sono molti altri i maestri di cinema che hanno chiesto ad Armani di impreziosire i propri film con le sue creazioni.

 

 

Pensiamo a Bernardo Bertolucci che veste John Malkovich nel suo film ‘Il te’ nel deserto’ (1990) con sahariane abbinate a pantaloni leggeri e camicie di lino a righe. Oppure gli abiti di Liv Tyler e Jeremy Irons che in ‘Io ballo da sola’ (1996) indossano t-shirt e pullover. Restando in campo di cineasti italiani, non si può dimenticare ‘Phenomena’ (1985) di Dario Argento dove Armani veste la stralunata Jennifer Connelly con un iconico outfit total white camicia, cravatta allentata e gonna a ruota. Restando in campo femminile, un altro film a cui Armani dedica le sue creazioni è il fantascientifico di ‘Elysium’ (2013) diretto da Neill Blomkamp creando il guardaroba di Jodie Foster nelle granitiche vesti di ministro della Difesa di una stazione spaziale vestita con essenziali tailleur stile minimal. O, ancora, il thriller ‘1981: Indagine a New York’ (2014) di J. C. Chandor dove la spietata Anna Morales (Jessica Chastain) indossa eleganti ma provocanti tubini, camicette di seta, cappotti strutturati con spalle abbondanti e punto vita in evidenza. 

 

 

 

 

 

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