sabato, Settembre 6, 2025
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Nelle famiglie benestanti le donne guadagnano il 25% in meno degli uomini. Indagine choc n…

AGI – Secondo una nuova analisi del divario retributivo di genere nel Regno Unito, portata avanti dalla City St George’s, Università di Londra, le donne guadagnano il 25 per cento in meno rispetto agli uomini nelle famiglie benestanti. Nelle famiglie più povere, il divario retributivo di genere è molto più basso, attestandosi al 4 per cento.

Analisi dei dati e fattori influenti

Lo studio, pubblicato sul Cambridge Journal of Economics, ha analizzato 40 anni di dati retrospettivi sulla storia lavorativa tratti dallo studio longitudinale sulle famiglie del Regno Unito. Oltre alle differenze in base alla classe sociale, la ricerca ha rilevato che le donne che dedicano meno tempo al tradizionale lavoro a tempo pieno rappresentano in media quasi il 30 per cento del divario retributivo di genere. In media, le donne hanno più probabilità degli uomini di accettare lavori con orario ridottolavori part-timelavori mal pagati o di trascorrere del tempo completamente fuori dal mondo del lavoro.

Impatto dei lavori di cura non retribuiti

Le donne lo fanno per svolgere lavori di cura non retribuiti, come prendersi cura dei figli e dei parenti, che hanno un impatto negativo sui loro guadagni sia nell’immediato che nel tempo. Esiste una penalità salariale simile per l’accettazione di un lavoro part-time come per l’assistenza familiare non retribuita e per gli anni trascorsi in disoccupazione e malattia; mentre un aumento di un anno nella storia lavorativa a tempo pieno aumenta la retribuzione del 4 per cento all’ora, un aumento di un anno nella storia lavorativa part-time diminuisce la retribuzione del 3 per cento all’ora.

Ruolo degli uomini e modelli di genere

La ricerca ha confermato che gli uomini, ancora oggi, non svolgono lavori di cura non retribuiti. Gli uomini trascorrono più tempo continuativamente in un impiego a tempo pieno, il che ha un impatto positivo sul loro potenziale di guadagno. È difficile superare questi modelli di genere radicati nella cultura, poiché gli uomini subiscono una penalizzazione salariale maggiore rispetto alle donne per il lavoro part-time, il che rende più costoso per gli uomini ridurre le proprie ore di lavoro per dedicarsi a lavori di cura non retribuiti.

Discriminazione basata sul sesso 

Un altro fattore importante del divario retributivo di genere è la discriminazione basata sul sesso. I ricercatori hanno concluso che le donne subiscono sanzioni sproporzionatamente elevate semplicemente per il fatto di essere donne, dopo aver tenuto conto di vari fattori, come ad esempio il fatto che le donne svolgano più lavori part-time e lavori di assistenza non retribuiti, o tenendo conto della segregazione di genere nei diversi settori. Eliminare questa penalizzazione sociale dovuta all’essere donna potrebbe contribuire a un aumento del 43 per cento dei salari femminili. Nelle famiglie più povere, il semplice fatto di essere donna è responsabile del 207 per cento del divario retributivo di genere.

Protezione contro la disparità retributiva

Lo studio ha inoltre evidenziato che l’impiego nel settore pubblico, l’iscrizione ai sindacati e l’accesso al congedo parentale offrono una maggiore protezione contro la disparità retributiva per le donne che vivono in famiglie a basso reddito.

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