lunedì, Settembre 8, 2025
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Fischi e ovazioni, ma Trump fa il suo gioco agli Us Open

AGI – Un misto di ovazioni e fischi per Donald Trump quando ha salutato alla finale degli Us Open a Flushing Meadows. Il presidente americano ha preso posto nel suo box all’Arthur Ashe Stadium, gli spettatori Vip dei posti vicini hanno battuto le mani, ma quando è stato inquadrato durante l’esecuzione dell’inno si sono sentiti molti ‘buu’ solo in parte coperti dalle ovazioni in suo favore. In quel momento non tutti i 23mila spettatori avevano ancora trovato posto sulle tribune.

Accompagnatori e incontri pre-partita

Trump è stato accompagnato da diversi membri della sua amministrazione, tra cui il segretario al Tesoro, Scott Bessent, la procuratrice generale Pam Bondi, il capo di gabinetto, Susie Wiles e la sua capo ufficio stampa, Karoline Leavitt. Prima della partita si è intrattenuto con il Ceo della Rolex, Jean-Frederic Dufour, lo sponsor che ha voluto ospitare il titolare della Casa Bianca anche per un disgelo nei rapporti tra gli Usa e la Svizzera molto peggiorati dopo i dazi del 39% imposti alle importazioni di prodotti elvetici, orologi compresi.

La polemica sulle proteste oscurate

L’arrivo del presidente americano a Flushing Meadows è stato preceduto da una polemica per la richiesta della Us Tennis Association alle emittenti televisive di oscurare eventuali proteste contro il presidente americano. A dare notizia della comunicazione che dove restare riservata sono stati i media Usa. “Chiediamo a tutte le emittenti di astenersi dal mostrare interruzioni o reazioni di qualunque tipo legate alla presenza del presidente”, era scritto nel messaggio.

Precedenti e paragoni storici

Trump era stato fischiato nella sua ultima apparizione agli Us Open, nel 2015, quando era solo un candidato alle presidenziali. Quest’anno è stato il primo presidente dai tempi di Bill Clinton ad assistere a una finale degli Us Open.

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