AGI – “Questa prova di verità, con il consenso del Presidente, è qualcosa che volevo”. Cosi il primo ministro francese, Francois Bayrou, si è rivolto ai parlamentari nel suo discorso di politica generale dinanzi all’Assemblea Nazionale che dovrà votare la fiducia al suo governo. “Il rischio più grande era di continuare a fare politica come al solito”, ha aggiunto il capo del governo francese evocando “la questione storica” del debito pubblico.
“Dobbiamo agire subito per non accumulare altro debito”, “ridurre il debito è vitale”, l’obiettivo è “nel 2029 arrivare alla soglia del 3% del deficit annuale in modo da non fare più aumentare il debito”. Lo dice il primo ministro francese Francois Bayrou rivolgendosi all’Assemblea Nazionale.
“Spendere è diventato un riflesso e, peggio ancora, una dipendenza. Le spese ordinarie del Paese, le spese per la nostra vita quotidiana, per i servizi pubblici, per le pensioni, ci siamo abituati a finanziarle a credito”, accumulando un peso “schiacciante di 3.415 miliardi di euro di debito”. “Il nostro Paese lavora, crede di arricchirsi e ogni anno diventa più povero. È un’emorragia silenziosa, sotterranea, invisibile e insopportabile “, ha continuato Bayrou.
Bayrou, mai alcuna crisi in nove mesi governo
“Non mi schiererò con nessuno dei due partiti, perche’ il momento che stiamo vivendo è molto importante per il Parlamento e per il modo in cui i francesi vedono il Parlamento”, ha esordito Francois Bayrou nella sua risposta ai leader dei gruppi parlamentari. “Se potessimo cercare di sfuggire a questa immagine di violenza e disprezzo, renderemmo omaggio alla democrazia che difendiamo”. Il premier ha proseguito congratulandosi con il suo governo, che non ha attraversato “una sola crisi, un solo momento di tensione” durante i suoi diversi mesi di mandato. “E non è stato facile, data la forza delle personalità che lo sostengono”.
Basta accumulare debito, deficit al 3% nel 2029
“Dobbiamo agire subito per non accumulare altro debito”, “ridurre il debito è vitale”, l’obiettivo è “nel 2029 arrivare alla soglia del 3% del deficit annuale in modo da non fare più aumentare il debito”. Lo dice il primo ministro francese Francois Bayrou rivolgendosi all’Assemblea Nazionale.
“Spendere è diventato un riflesso e, peggio ancora, una dipendenza. Le spese ordinarie del Paese, le spese per la nostra vita quotidiana, per i servizi pubblici, per le pensioni, ci siamo abituati a finanziarle a credito”, accumulando un peso “schiacciante di 3.415 miliardi di euro di debito”. “Il nostro Paese lavora, crede di arricchirsi e ogni anno diventa più povero. È un’emorragia silenziosa, sotterranea, invisibile e insopportabile “, ha continuato Bayrou.
Il debito è un “peso che grava sulle giovani generazioni”. Lo dice il primo ministro francese, Francois Bayrou, intervenendo all’Assemblea Nazionale. Secondo Bayrou, “abbiamo infranto il contratto di fiducia tra generazioni che è alla base del contratto sociale”. “Sono rimasto colpito da quanto i giovani si sentano una generazione sacrificata”. “C’è anche la consapevolezza che i più anziani stanno unendo le forze per alleviare il debito che i più giovani dovranno pagare”, ha aggiunto.
“Per venti o trent’anni, o anche di più, dovranno sopportare il peso delle migliaia di miliardi di debiti che gli anziani hanno contratto e che loro stessi dovranno sostenere”, ha proseguito, non per “attrezzare il Paese come sarebbe stato necessario per decidere del loro futuro “, ma per “coprire le spese correnti della vita quotidiana che un Paese normale dovrebbe sostenere per ogni generazione”.
L’annuncio del verdetto e le manovre di Macron
Salvo enormi sorprese, il risultato è già scritto. Lo sa Bayrou, come Emmanuel Macron, già alla ricerca del suo successore e sempre più sotto pressione, perché considerato la causa principale della crisi che affronta il Paese. Un’instabilità senza precedenti per la V Repubblica, da quando il capo dello Stato, con un altro azzardo, ha deciso di sciogliere l’Assemblea Nazionale, nel giugno 2024, a seguito della vittoria dell’estrema destra alle europee.
Fragilità della coalizione e veti politici
Le elezioni anticipate hanno portato alla formazione di tre blocchi senza una chiara maggioranza, rendendo fragile qualsiasi coalizione di governo. Nel frattempo, il premier francese ha castigato l’atteggiamento delle forze politiche, che seppur “in guerra civile tra loro”, uniranno le forze per “far cadere il governo”. Di fronte agli annunciati veti della sinistra e dell’estrema destra, l’inquilino di Matignon sa che la sua ‘fine’ è imminente.