AGI – Secondo i risultati di uno studio clinico condotto da UCL, UCLH e dall’Università di Birmingham, una risonanza magnetica più rapida ed economica è risultata altrettanto accurata nella diagnosi del cancro alla prostata rispetto all’attuale scansione da 30-40 minuti e dovrebbe essere implementata per rendere la risonanza magnetica più accessibile agli uomini che ne hanno bisogno. Lo studio Prime, finanziato dalla John Black Charitable Foundation e da Prostate Cancer UK e pubblicato su Jama, conferma che una risonanza magnetica in due parti è altrettanto efficace nella diagnosi del cancro alla prostata, riducendo al contempo il tempo di scansione a soli 15-20 minuti e la necessità della presenza di un medico. Gli studiosi affermano che è probabile che i risultati portino a cambiamenti nella pratica clinica, rendendo la risonanza magnetica accessibile a un maggior numero di uomini nel Regno Unito e altrove.
Incidenza del cancro alla prostata
Il cancro alla prostata è il tumore più comune negli uomini, con circa 56mila diagnosi e 12mila decessi ogni anno nel Regno Unito. L’introduzione della risonanza magnetica nell’ultimo decennio, a seguito del lavoro dei ricercatori dell’UCL, ha rappresentato il più grande cambiamento nel modo in cui viene diagnosticato il cancro alla prostata negli ultimi 30 anni. Le anomalie rilevate dalla risonanza magnetica consentono di effettuare biopsie tissutali mirate, migliorando la diagnosi del cancro.
Benefici e accessibilità della risonanza magnetica
Un risultato normale della risonanza magnetica, che si verifica in circa un terzo dei pazienti, è rassicurante e consente agli uomini di evitare biopsie non necessarie. Nonostante gli evidenti benefici della risonanza magnetica, in molti contesti sanitari in tutto il mondo gli uomini che ne hanno bisogno non ne fanno ancora uso. Ad esempio, ricerche precedenti hanno stimato che il 35% dei pazienti affetti da cancro alla prostata negli Stati Uniti ha ricevuto una risonanza magnetica nel 2022. In Inghilterra e Galles, solo il 62% degli uomini che necessitavano di una risonanza magnetica alla prostata ne ha ricevuta una nel 2019.
Dichiarazioni del ricercatore principale
Veeru Kasivisvanathan, ricercatore principale e chief investigator dello studio presso l’UCL Surgery & Interventional Science e l’UCLH, ricorda che “attualmente, ogni anno a livello globale sono necessarie circa quattro milioni di risonanze magnetiche per diagnosticare il cancro alla prostata. Questa domanda è destinata ad aumentare rapidamente, con un previsto aumento dei casi di cancro alla prostata nei prossimi 20 anni. Tempo, costi e disponibilità di personale sono tutti fattori limitanti nel numero di scansioni che possono essere eseguite, il che rende i risultati dello studio Prime particolarmente importanti. Se riuscissimo a eseguire la scansione nella metà del tempo, con meno personale e a costi inferiori, ciò farebbe un’enorme differenza nel consentire a ogni uomo che ne ha bisogno di poterla ottenere in tempi rapidi”.