AGI – Il nodo delle risorse a disposizione resta centrale in vista della predisposizione della prossima legge di bilancio, perché sono limitate dalla necessità di tenere i conti pubblici in ordine, vista anche l’incertezza del contesto geopolitico.
A ribadirlo è stato anche il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo, ospite di una iniziativa sul fisco della Cna. L’esponente di FdI non chiude le porte alla rottamazione, portata avanti dalla Lega, ma specifica che a suo avviso va fatta “cum grano salis”. E indica l’esempio della detassazione dei premi di risultato come un modello da seguire. Nei giorni scorsi si è ipotizzato di detassare la tredicesima o parte della busta paga come festivi e straordinari. Dipenderà dai fondi a disposizione. Leo sottolinea: “Vediamo le risorse. Ancora bisogna fare tutti i conteggi, dobbiamo vedere i dati Istat: è un work in progress”. L’aggiornamento dei conti economici nazionali è atteso il 22 settembre.
Proposte e coperture finanziarie
Interpellato sulle stime che potrebbero rendere alcune misure avanzate dai partiti di governo prive delle coperture necessarie, Leo replica: “Siamo interessati a tutte le proposte che vengono dalle forze di maggioranza, vedremo come trovare le risorse. Quello che si potrà fare si farà”. Il vice ministro dell’Economia ricorda: “Abbiamo fatto la detassazione dei premi di risultato: questa è la strada da seguire. È giusto che il reddito che viene erogato in più sconti una tassazione minore, perché va in direzione di una maggiore produttività. La premessa fondamentale è sempre quella delle risorse“.
Ires premiale e rottamazione
Poi specifica: “Vediamo come far confluire l’Ires premiale nel principio di chi più assume meno paga” nella prossima manovra. “È chiaro che l’Ires premiale – conclude – può essere corretta, migliorata. Dobbiamo fare in modo di renderla strutturale, ma bisogna sempre fare il conto con le risorse“. L’ultima manovra ha ridotto del 24 al 20% l’Ires premiale per le aziende che reinvestono utili accantonati e investono in beni tecnologici 4.0 o 5.0. Una misura caldeggiata in particolar modo da Forza Italia. Capitolo rottamazione. Per Leo “nessuno nella maggioranza di governo è contrario alla rottamazione, ma va fatta cum grano salis. Dobbiamo fare un intervento selettivo e non dare la possibilità ai recidivi che possono versare e invece usano meccanismi pretestuosi per non pagare le tasse“, ha detto. In commissione finanze in Senato si sta discutendo del ddl sulla rottamazione delle cartelle esattoriali. Il termine per la presentazione degli emendamenti è slittato da domani al 22 settembre. Il provvedimento, sostenuto soprattutto dalla Lega, prevede la definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2023. Il debitore avrà la facoltà di individuare, nel limite massimo di 120 in 10 anni, il numero di rate di uguale importo in cui suddividere il pagamento delle somme per la definizione. Anche in questo caso, il nodo resta quello delle risorse, stime parlano di almeno 2 miliardi necessari per sostenere il provvedimento.
Obiettivi del Governo e proposte
L’obiettivo del governo per la prossima legge di bilancio, rilanciato a più riprese dalla premier Giorgia Meloni, è quello di ridurre le tasse per il ceto medio, dopo aver ritoccato il cuneo fiscale per i redditi medio bassi nelle ultime due manovre. L’ipotesi è quella di un taglio dell’Irpef dal 35 al 33% per i redditi fino a 50/60 mila euro, per sostenerla alcune stime sostengono servirebbero circa 4 miliardi. La Lega punta su una pace fiscale con la rottamazione delle cartelle esattoriali, sull’estensione della Flat Tax al 15%, oltre che sull’applicazione dell’autonomia e del federalismo fiscale. Forza Italia invece tra le altre cose chiede di rendere strutturale l’Ires premiale.
Iter dei documenti di finanza pubblica
Mentre i tecnici cercano le risorse per una legge di bilancio che anche quest’anno potrebbe aggirarsi attorno ai 30 miliardi, governo maggioranza e opposizione stanno provando a trovare una intesa sull’iter per arrivare ai prossimi documenti di finanza pubblica. Dopo le modifiche al patto di stabilità Ue il Def è stato sostituito dal Dfp, lo stesso andrà fatto con il suo aggiornamento. La risoluzione comune su cui si sta ragionando prevede che entro il prossimo 2 ottobre il governo presenti l’aggiornamento delle previsioni a legislazione vigente – macroeconomiche e di finanza pubblica – riportate nel Dfp 2025 in luogo della Nota di aggiornamento del Def. Il testo dovrebbe contenere, tra le altre voci, l’aggiornamento del conto economico delle amministrazioni pubbliche articolato per sottosettore, del saldo di cassa del settore statale, dell’aggregato di spesa netta. E poi gli obiettivi di politica economica e, in termini programmatici, il quadro macroeconomico e di finanza pubblica. Le opposizioni chiedono di creare un momento di confronto in aula con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in avvio della sessione di bilancio. Il ministro rivendica l’approccio prudente ai conti pubblici portato avanti finora e intende proseguire su quel solco. Poi entro metà ottobre sono attesi in Cdm il documento di programmazione di bilancio e la manovra.