venerdì, Settembre 12, 2025
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Harvard, Oxford, Yale: le grandi università del mondo a Bologna per gli scacchi

AGI – Guardando le foto sembra davvero di entrare a Hogwarts. Un’atmosfera sospesa, un po’ magica, tipica dei luoghi impregnati di Storia, avvolge le 36 scacchiere allineate nella Biblioteca Universitaria di Bologna (BUB), una delle più antiche d’Italia. Tra bacheche di vetro e busti che sfiorano il soffitto, tra tavoli di legno massiccio e volumi di altre epoche, si incontrano qui gli 80 studenti, provenienti dalle più prestigiose università del mondo, pronti a sfidarsi in un torneo speciale, giunto alla sua seconda edizione.

In tre giorni, da venerdì 12 a domenica 14 settembre, la scena sarà tutta per cavalli, alfieri e pedoni. Nel silenzio interrotto solo dallo scricchiolio delle sedie, dal clic degli orologi premuti, dai passi sul parquet, riecheggerà una parola sola: Check!. Poi tradotta in mille modi diversi. Scacco! Échec! Jaque! Xeque! Schach! Schaak! チェック. Un coro poliglotta dentro le mura della Biblioteca Universitaria di Bologna, dove l’Alma Mater ha scelto di trasformare il torneo in “una celebrazione del talento globale, dell’eccellenza accademica e del pensiero strategico”.

 

 

Le università in gioco 

Dopo l’esordio dello scorso anno, il torneo si apre a una platea ancora più ampia. Sul tabellone compaiono nomi pesanti come Yale, Harvard, Oxford e Cambridge, ma anche le squadre di Maastricht, Panthéon-Sorbonne, University College Dublin, Università di Lund e Università del Bosforo. Le novità di quest’edizione arrivano invece dal Giappone, con la Keio University, dall’Uzbekistan con la Samarkand State University e dall’Irlanda con il Trinity College. Tutti con lo stesso obiettivo: sfidare e magari strappare il titolo ai campioni in carica del Politecnico di Eindhoven. L’Italia risponde con altrettanti nomi prestigiosi: oltre all’Alma Mater, ci saranno Milano-Bicocca, Napoli Federico II, Padova e Pisa.

Come spiegato dal Resto del Carlino, il professor Paolo Ciancarini, tra i promotori dell’iniziativa, ha precisato che “per ovvie ragioni di geopolitica internazionale non abbiamo potuto invitare Israele, Russia e Ucraina, nazioni storicamente forti nel gioco. Ma immagino che lì la ricerca prosegua, perché gli scacchi restano un modo per esplorare anche il mondo della strategia”.

L’evento, però, non si riduce alla sola competizione. L’intento dichiarato è quello di alimentare rapporti amichevoli tra studenti e docenti, trasformando le mosse sulla scacchiera in occasioni di confronto e scambio culturale. Ogni squadra sarà composta da quattro giocatori, tre studenti e un docente, oppure quattro studenti, con l’obiettivo di favorire l’interazione tra generazioni e ruoli accademici. L’Università di Bologna sottolinea inoltre che “la competizione non sarà omologata FIDE, a rimarcare il suo carattere inclusivo e conviviale”.

La novità dell’analysis room

La analysis room, allestita accanto alla sala di gioco ma acusticamente isolata, è lo spazio dove i giocatori possono rivedere le partite appena concluse con i propri compagni di squadra, confrontandosi su mosse alternative e strategie possibili. Per l’edizione 2025 sarà arricchita da due postazioni con pc, che permetteranno di analizzare le sfide grazie a un motore scacchistico integrato con un bot capace di spiegare ogni scelta in maniera chiara e accessibile.

L’Università di Bologna ha inoltre annunciato l’esordio di ShashGuru, un programma sviluppato da uno studente con il supporto tecnologico di Intel. Per la prima volta in un torneo, il software sarà in grado di rivelare in tempo reale il “perché” di ogni mossa, evidenziando intuizioni brillanti ed errori clamorosi, e offrendo al pubblico una lettura immediata delle posizioni sulla scacchiera.

È possibile, infine, seguire il torneo in diretta grazie alla collaborazione stretta con la piattaforma più usata al mondo, chess.com, che regalerà agli appassionati il commento delle tre giornate sui propri canali Twitch e Youtube.

 

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