AGI – L’applicazione di un collirio speciale potrebbe sostituire l’utilizzo degli occhiali per contrastare la presbiopia. Questo incoraggiante risultato emerge da uno studio, presentato durante il 43esimo Congresso della Società Europea di Chirurgia della Cataratta e Refrattiva (ESCRS), condotto dagli scienziati del Centro di Ricerca Avanzata per la Presbiopia di Buenos Aires. Il team, guidato da Giovanna Benozzi, ha valutato 766 pazienti con presbiopia.
Questa condizione, spiegano gli esperti, provoca difficoltà a mettere a fuoco oggetti e testi da vicino, e si verifica naturalmente con il passare degli anni. Nell’ambito dell’indagine, i ricercatori hanno coinvolto 373 donne e 393 uomini, con un’età media di 55 anni, a cui è stata misurata l’acuità visiva prima e dopo l’uso di colliri appositamente formulati. Gli scienziati evidenziano che l’approccio ha portato a un miglioramento notevole, che si manteneva fino a due anni.
Una soluzione farmacologica non invasiva
“Le soluzioni attuali per la presbiopia presentano dei limiti – afferma Benozzi – il nostro lavoro contribuisce a fornire solide evidenze cliniche a supporto di una soluzione farmacologica innovativa che offre un’alternativa non invasiva, comoda ed efficace”. Il prodotto contiene una combinazione di due principi attivi: la pilocarpina, che restringe le pupille e contrae il muscolo ciliare, e il diclofenac, un antinfiammatorio che riduce alcuni degli effetti collaterali causati dal primo.
Valutazione delle diverse concentrazioni
I pazienti sono stati divisi in tre gruppi che hanno ricevuto formulazioni diverse del collirio. Nello specifico, i farmaci avevano la stessa dose di diclofenac, ma concentrazioni di pilocarpina erano pari all’1, al 2 e al 3 per cento. Le capacità di lettura sono state valutate prima dell’utilizzo del collirio e un’ora dopo la prima somministrazione. I pazienti sono stati inoltre seguiti per due anni.
Risultati e miglioramenti osservati
“Abbiamo osservato miglioramenti rapidi e duraturi – riporta Benozzi – il 99 per cento degli individui nel primo gruppo, con pilocarpina all’1 per cento, raggiungeva una visione ottimale da vicino e riusciva a leggere meglio secondo la tabella di Jaeger. Per chi era stato trattato con la concentrazione intermedia abbiamo osservato un tasso di successo del 69 per cento, mentre con la formula al 3 per cento, il valore era l’84 per cento. In aggiunta, l’83 per cento di tutta la coorte ha mantenuto una buona visione funzionale a distanza di 12 mesi”.
Effetti collaterali e conclusioni
Gli effetti collaterali avversi sono stati lievi, i più comuni riguardavano visione offuscata temporanea, irritazione a seguito dell’utilizzo del collirio e mal di testa. Nessun paziente ha interrotto il trattamento. “Questi risultati – conclude Benozzi – mostrano che questa terapia combinata offre un’alternativa sicura, efficace e ben tollerata alla gestione tradizionale della presbiopia. È importante sottolineare che il collirio non sostituisce gli interventi chirurgici, ma rappresenta una valida soluzione per i pazienti che necessitano di alternative sicure, efficaci e personalizzate e desiderano liberarsi dal fastidio degli occhiali. Sono necessari studi multicentrici più ampi e a lungo termine per confermarne la sicurezza e l’efficacia prima che questo trattamento possa essere somministrato a pazienti umani”.