AGI – Lo scenario si ripete. Probabilmente non uguale – anche solo per il fatto che, almeno da una parte, la leadership è cambiata – e per questo tutti gli sguardi sono puntati sulla visita di Stato che Donald Trump inizierà domani nel Regno Unito. Per il Presidente è un bis, dopo la prima volta di sei anni fa.
All’epoca, nel giugno 2019, oltre a prendere il tè con la Regina, il presidente degli Stati Uniti definì il sindaco di Londra Sadiq Khan “un perdente assoluto”, sostenne Boris Johnson nella corsa alla leadership del partito conservatore e suggerì che il Servizio Sanitario Nazionale partecipasse ai negoziati commerciali tra Stati Uniti e Regno Unito.
Tutto anticipato da una petizione firmata da un milione di persone che chiedeva di non riceverlo in visita di Stato e da rumorose proteste che coinvolsero migliaia di persone oltre che dall’enorme gonfiabile di un ‘Baby Trump‘ destinato a diventare il simbolo delle manifestazioni.
Logistica e sicurezza al Castello di Windsor
La pianificazione della visita – prevista per mercoledì e giovedì – è in corso da mesi, ma nonostante tutta l’attenta preparazione, sottolinea la Bbc, la possibilità che le cose vadano male è concreta. Per coloro che si trovano nella parte regale dello show, l’attenzione si è concentrata sulla logistica e sulla sicurezza, e sulla trasformazione del Castello di Windsor in un anello d’acciaio abbastanza sicuro da soddisfare anche i servizi segreti più esigenti.
La pianificazione dettagliata della visita è durata mesi, dai menù del banchetto, alla disposizione dei posti a sedere e alla formulazione del discorso del Re che durerà sette minuti e che è stato sottoposto a numerose revisioni, per garantire che tocchi i tasti giusti senza travalicare i confini politici. Nessuna indicazione è venuta dalle controparti statunitensi su cosa Trump potrebbe dire nel suo discorso. Per i funzionari di Palazzo, l’attenzione ai dettagli è tutto.
Sfide logistiche e diplomatiche
Uno dei problemi maggiori è stato trovare un luogo dove radunare la Cavalleria Reale: sufficientemente lontano dalle zone di atterraggio degli elicotteri per garantire che i cavalli non vengano spaventati dal rumore e sufficientemente vicino per formare rapidamente la scorta che accompagnerà la processione della carrozza dei Trump attraverso i giardini del Castello di Windsor. Si è discusso molto anche su chi sarà seduto e dove al Banchetto di Stato nella St George’s Hall. “Il valore di queste cose non risiede solo nelle opportunità fotografiche, ma anche in tutte le conversazioni non ufficiali” ha detto una fonte interna alla famiglia reale, “per questo una grande attenzione è stata dedicata alla disposizione dei posti a sedere per il banchetto con persone con specifiche aree politiche sedute una accanto all’altra”.
Dettagli del menu e significato politico
Molta attenzione è stata dedicata anche al menu e alla musica, che includeranno “molti richiami alle origini scozzesi” di Trump. La trasferta del presidente durerà meno di 48 ore e non prevede né una visita a Downing Street, né un intervento al Parlamento. La portata del cerimoniale a Windsor è imponente, con 1.300 soldati e 120 cavalli coinvolti, molti di più di quelli utilizzati durante la visita del Presidente francese Emmanuel Macron all’inizio dell’anno. “L’attenzione è molto rivolta all’aspetto, al momento storico, allo sfarzo” ha detto una fonte di Whitehall “Per Trump è tutta una questione di TV e la parata, le frecce rosse e i sovrani, sono un prodotto televisivo fantastico”.
Obiettivi del governo britannico
Molti funzionari sono fiduciosi che la visita si svolgerà senza intoppi, semplicemente perché tutte le parti vogliono che abbia successo. Per il governo britannico, l’obiettivo principale è che l’Air Force One decolli giovedì sera con un Trump bendisposto nei confronti della Gran Bretagna. Oltre a offrire una giornata di sfarzo reale, il governo ha questioni delicate da sbrigare giovedì, quando i lavori si sposteranno nella residenza di campagna del Primo Ministro a Chequers. La speranza è di raggiungere un accordo per escludere l’acciaio e l’alluminio britannici dai dazi statunitensi, ma ci sarà anche il tema della cooperazione in materia di nucleare civile.
Il fulcro sarà la firma di una partnership tecnologica, che prevede nuovi investimenti in Gran Bretagna e una maggiore cooperazione con la Silicon Valley su intelligenza artificiale e informatica quantistica. La visita offrirà inoltre al Primo Ministro Sir Keir Starmer un’importante opportunità di parlare con il Presidente appena una settimana prima dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, in particolare sull’Ucraina.
Impatto e tempismo della visita
Secondo Sophia Gaston, ricercatrice senior al King’s College di Londra, la visita di Stato rappresenta un’importante opportunità per il Regno Unito di influenzare la politica statunitense in una fase cruciale dell’amministrazione Trump, una finestra di opportunità tra i suoi primi sei mesi turbolenti e il prossimo anno, quando l’attenzione potrebbe spostarsi sulle elezioni interne e sulla competizione strategica con la Cina.
Le visite di Stato ufficiali dei presidenti degli Stati Uniti sono rare. Ce ne sono state solo tre: il presidente Bush nel 2003, il presidente Obama nel 2011 e Trump nel 2019. Tutte le altre visite sono state ufficiali o informali. Quindi quella di questa settimana è importante, ma anche se si svolgesse senza intoppi e senza gaffe, potrebbero rimanere dubbi sulla sua efficacia e tempestività. “Siamo ancora all’inizio della presidenza di Trump“, ha detto un diplomatico “Abbiamo giocato questa carta troppo presto?”.