martedì, Settembre 16, 2025
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Dal Gdpr agli stop termici, qual è la rivoluzione di Draghi

AGI – Dal Gdpr allo stop per i motori termici dal 2035; dalla sospensione dell’Ai Act alla stretta sugli aiuti di Stati: Mario Draghi è tornato a chiedere alla Commissione europea una serie di interventi immediati per “dotare l’Europa degli strumenti necessari per restare competitiva in un mondo in rapida trasformazione“.

Obiettivi superati nel settore automobilistico

“In alcuni settori, come quello automobilistico, gli obiettivi si basano su presupposti ormai superati. La scadenza del 2035 per le emissioni zero avrebbe dovuto innescare un circolo virtuoso: obiettivi rigorosi avrebbero stimolato gli investimenti nelle infrastrutture di ricarica, fatto crescere il mercato interno, stimolato l’innovazione in Europa e reso i modelli di veicoli elettrici più economici. Ci si aspettava che i settori adiacenti – batterie e chip – si sviluppassero parallelamente, supportati da politiche industriali mirate. Ma ciò non è avvenuto. L’installazione di punti di ricarica deve accelerare di tre o quattro volte nei prossimi cinque anni per raggiungere una copertura adeguata. Il mercato dei veicoli elettrici è cresciuto più lentamente del previsto”, ha affermato l’ex premier ed ex presidente della Bce nel suo discorso in occasione del primo anno dalla pubblicazione del suo rapporto sul Futuro della competitività europea.

Semplificazione del GDPR e sospensione dell’AI Act

Sul fronte digitale, Draghi ha chiesto una radicale semplificazione del Gdpr, che oggi “aumenta i costi delle imprese europee del 20% rispetto ai concorrenti Usa e crea incertezza sull’uso dei dati per l’intelligenza artificiale“. Anche l’AI Act è nel mirino: la seconda fase, quella sui sistemi ad alto rischio, andrebbe sospesa finché non se ne conoscono gli effetti, adottando un approccio basato su valutazioni ex post e non ex ante.

Aiuti di stato e politica di concorrenza

Sul piano economico-industriale, Draghi ha criticato le attuali regole sugli aiuti di Stato, che generano frammentazione e protezionismo nazionale, chiedendo un migliore coordinamento attraverso strumenti comuni come i Progetti di interesse europeo e puntando su grandi progetti europei. Anche la politica di concorrenza deve essere rivista: secondo Draghi, occorre accelerare la riforma delle norme sulle fusioni per consentire consolidamenti immediati in settori strategici come difesa, spazio e tecnologie dual-use, senza attendere la scadenza del 2027.

Riforma del sistema di prezzo dell’elettricità e taglio della burocrazia

L’energia rappresenta un altro capitolo cruciale. Draghi ha sollecitato una riforma del sistema di prezzo dell’elettricità, ancora troppo legato al gas, e l’estensione dei contratti a lungo termine (Ppa e Cfd) a tutte le fonti pulite, sia nuove sia esistenti. Al tempo stesso, ha chiesto di tagliare la burocrazia che rallenta le autorizzazioni: “Oggi metà del tempo di realizzazione dei progetti transfrontalieri va perso nei permessi“, ha denunciato.

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