AGI – Un raduno di denuncia del clima di odio e violenza contro una parte politica, che ha avuto il climax con l’omicidio di Charlie Kirk negli Stati Uniti. Jordan Bardella parlerà dell’incriminazione di Marine Le Pen, che la sinistra in Francia “vuole eliminare”. E all’appuntamento tra le valli della Bergamasca arriverà anche la testimonianza del figlio di Jair Bolsonaro, per parlare dell’ex presidente brasiliano, condannato dalla Corte suprema a 27 anni di carcere per tentato golpe. Così Matteo Salvini vede ‘Pontida 2025’, sotto lo slogan “liberi e forti” e i tradizionali simboli leghisti del guerriero lombardo Alberto da Giussano e il leone veneto di San Marco.
Il segretario leghista ha confermato contenuti e significato che vuole dare al raduno durante la riunione con i dirigenti del consiglio federale. Nella sala Bruno Salvadori del gruppo Lega alla Camera, e in videocollegamento, il massimo organo esecutivo del partito ha discusso anche di manovra e di regionali.
Manovra economica, Difesa, Elezioni regionali
“C’è il tema fiscale, la pace fiscale, l’abbattimento delle tasse, con un contributo delle banche”, ha spiegato il capo di via Bellerio, parlando con i cronisti al termine della riunione. L’idea, viene spiegato, è che gli istituti di credito, che l’anno scorso hanno beneficiato degli extraprofitti, contribuiscano alla copertura di “alcuni interventi a sostegno di famiglie e imprese previsti in manovra”.
Una dettagliata illustrazione degli interventi previsti dalla legge di bilancio è stata fornita dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, collegato da remoto. L’altro tema clou, su cui è netto, il ‘distinguo’ leghista è la difesa. Le maggiori spese per la difesa dovranno essere usate per la sicurezza interna – è la linea ribadita dal segretario federale ai suoi -. Obiettivo: presidiare e controllare treni, stazioni, mezzi pubblici, scuole e strade. E non inviare soldati italiani o comprare armi e mezzi da usare all’estero.
Infine, per quanto riguarda le regionali, Salvini ha ‘spento’ gli entusiasmi di partito, anticipando che non vi sarà una decisione sulla candidatura in Veneto prima di Pontida, e che quindi non potrà annunciare il candidato – auspicabilmente leghista – dal palco del ‘sacro prato’. “Contiamo di chiudere bene” la partita “dopo Pontida”, ha assicurato Salvini, aprendo, coi cronisti, alla possibilità di candidature civiche in Puglia a Campania. “Noi riteniamo di avere persone assolutamente di spessore da offrire alla coalizione” in vista delle regionali in Veneto, ha insistito. “Abbiamo un’ottima classe di dirigente come hanno anche gli altri. Diciamo che in Veneto noi ci teniamo particolarmente”, ha aggiunto.
Stop alle polemiche
Con il suo vice Roberto Vannacci collegato da remoto, almeno per la prima parte della riunione, Salvini ha rinnovato l’appello ai suoi a evitare polemiche e fibrillazioni interne, “a quattro giorni” da Pontida. Un invito che si è fatto più perentorio quando Susanna Ceccardi è intervenuta per ribadire le critiche mosse al generale (in pensione) già espresse durante il direttivo regionale toscano. Senza mai fare il nome di Vannacci, l’europarlamentare di Cascina, viene riferito da più di un partecipante alla riunione, avrebbe criticato i riferimenti al fascismo e alla decima Mas, che, a suo giudizio, allontanerebbero il voto degli imprenditori in vista delle regionali in Toscana.
Salvini avrebbe stoppato con nettezza qualsiasi ‘cahier de doleances’. Durante la giornata di riunioni, sono stati comunicati anche alcuni cambiamenti della squadra che si occupa dei rapporti con i media, con il responsabile della comunicazione del gruppo Lega che andrà a rafforzare la squadra al Mit.