AGI – Ci andresti mai a fare un safari chiamando un Uber? In Kenya probabilmente il mercato è pronto per questa novità: Uber sta aggredendo il mercato dei safari in Kenya con il lancio di servizi di trasporto nel Parco nazionale di Nairobi.
Dettagli del servizio Uber Safari
Il servizio è già disponibile sull’app Uber, che in Kenya è usatissima sia dai keniani sia da chi si reca nel Paese per lavoro o turismo. Il servizio Uber Safari consente ai passeggeri di prenotare in anticipo le proprie avventure tramite operatori di safari autorizzati: ogni viaggio include una guida professionista e un’esperienza naturalistica di tre ore, offrendo un collegamento diretto dalla città (anzi, dal proprio alloggio) al Parco nazionale.
Collaborazione con il ministero del Turismo
L’iniziativa è stata lanciata in collaborazione con il ministero del Turismo, il Kenya Wildlife Service, l’autorità di regolamentazione del turismo e i partner della flotta locale: “Il turismo svolge un ruolo fondamentale nell’economia del Kenya e, con Uber Safari, siamo entusiasti di poter offrire alle persone nuovi modi per entrare in contatto con il nostro incredibile patrimonio faunistico” ha detto Imran Manji, direttore generale di Uber East Africa.
L’impatto economico
“Questo prodotto è stato progettato per rendere i safari più accessibili e convenienti sia per i residenti che per i visitatori internazionali, creando al contempo nuove opportunità di guadagno per gli automobilisti e le comunità che dipendono dal turismo“. Dal 2023, Uber ha calcolato che la sua piattaforma ha iniettato 14 miliardi di scellini nell’economia del Kenya: oltre ai classici servizi di consegna di cibo e di trasporto auto, Uber offre (a prezzi più contenuti) anche i boda-boda (le motociclette, molte delle quali sono elettriche usate dagli autisti in comodato d’uso o riconvertite grazie a voucher dati proprio da Uber) e i servizi di matatu ai pendolari (i minibus, un servizio specifico per pendolari di classe media).